Storie di Calcio

100 anni fa nasceva Nando Martellini

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“Boninsegna … ha saltato Schuster, passaggio, Rivera, rete,

Rivera, ancora 4-3″

Tra le alture di Città del Messico, all’inizio di un decennio che sarebbe stato cupo e scuro, una voce educata e preparata raccontava il Mondiale della nazionale guidata da Ferruccio Valcareggi. Il re delle telecronache sportive, Nicolò Carosio, aveva dovuto issare bandiera bianca a causa di una brutta infamia , infondata fin dall’inizio. E così, a sostituirlo, era stato un giovane giornalista, colto come pochi e sempre impeccabile.

Nando Martellini da Roma, nato il 7 Agosto del 1921. Curriculum da radiocronista ed esperienze sul campo insieme a colleghi del calibro di Zavoli, De Zan, Ciotti e Ameri (molti di loro formeranno la grande squadrA di Tutto il calcio minuto per minuto). Per dirla tutta, prima del 1970 c’era stato l’epico racconto dell’Europeo casalingo, quello del 1968, vinto dagli azzurri nello splendido scenario dell’Olimpico, tra fiaccole e monetine. Ma la narrazione della partita del secolo, però, aveva permesso a Martellini di costruirsi una posizione di rilievo nel già convulso mondo del lessico sportivo. Perfetto nell’esposizione, diverso dal pungente Brera e dall’ironico Viola. Un talento silenzioso.

Toccherà a lui raccontare le disfatte mondiali del 1974 e del 1978. Come toccherà sempre a lui, all’inizio degli ’80, accompagnare l’avventura spagnola di una moderna brancaleone, data per spacciata fin dall’inizio. Una cavalcata epica, passata attraverso il ripescaggio del girone ed il risveglio dell’immenso Rossi, contro il Brasile. Un epilogo incredibilmente romantico, concluso con innata sincerità nell’esclamazione che tutti gli italiani hanno ancora a mente: “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo”.

Nel 1986, il “perugino” Nando passò il testimone a Bruno Pizzul, ancora in Messico. Strano il destino di un cronista. Poi qualche gettone durante Italia ’90, giusto per raggiungere l’incredibile numero 1772. Concluderà la gigantesca carriera nelle file della Fininvest, commentando alcune partite di coppa dei campioni.

50 anni di trionfi e di frasi epiche conditi, però, anche da qualche papera (vedere una semifinale di Coppa delle Fiere in cui la Roma venne data per vincente nonostante fosse necessario uno spareggio).

Anche i miti possono sbagliare.

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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