le pillole di antonio capotosto

15 ottobre …

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Gli eventi datati 15 ottobre

Il 15 ottobre 1892, tre giorni dopo il generale Giorgio Vaccaro, nasceva Jozsef Nagy, che in Italia allenò Pro Vercelli, Bologna e i rossoblù del Grifone. Ed esattamente un decennio fa si spegneva Alberto Reif, cinquantasei presenze in Serie A (due nel campionato dell’undicesimo scudetto nerazzurro) e 11 in B. Se ne andava dieci anni dopo Bruno Dante, 118 gare nel massimo torneo con le maglie di Venezia, Livorno, Genoa e tredici tra i cadetti con il Messina.

Il 15 ottobre di mezzo secolo fa andava in scena la terza giornata di campionato, nella domenica dell’ultima rete di Mario Martiradonna. Ma quel dì è ricordato soprattutto per Milan-Atalanta 9-3, che costerà agli orobici la retrocessione per differenze reti. Ma non solo, perché ci fu un altro evento importante nella storia della Serie A: ma questa è un’altra storia…

Il 15 ottobre 1972, sette giorni dopo il cinquantesimo compleanno di Nils Liedholm, il Barone iniziava a scrivere una delle più belle storie d’amore calcistiche. Non parliamo di scudetti vinti o di coppe sollevate al cielo (una in realtà sì, almeno quella), ma di fedeltà verso una città e una tifoseria che ancora oggi ti idolatrano. E se sei diventato un mito anche per i bambini di quella squadra, vuol dire che sei e rimarrai per sempre speciale. Esattamente mezzo secolo fa Giancarlo Antognoni debuttava con la Fiorentina.

“Il ragazzo che giocava guardando le stelle”, disse un famoso giornalista. “Ma le stelle non hanno mai guardato lui con benevolenza”, ha scritto Stefano Cecchi nel libro ‘La bibbia della fede viola”. Quanti infortuni ha patito ‘Antonio’, indossando la maglia gigliata e quella azzurra. Ugolini lo acquistò per 400 milioni all’Astimacobi su segnalazione dell’allenatore svedese e di Egisto Pandolfini. Venne ribattezzato ‘Enel’ perché dava la luce e in carriera rifiutò offerte importanti. Antognoni sta alla Viola come Maradona sta al Napoli e Totti sta alla Roma. Nella classifica dei 100 gigliati di sempre pubblicata su un numero del Guerin Sportivo nell’autunno 2014 Rossano Donnini scrisse di lui: “Nessuno aveva saputo interpretare come lui sui campi di calcio lo spirito di Firenze, città dell’arte e della bellezza”.

GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)

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