Storie di Calcio

1972: il Poliedro d’Oro lo vince Mazzola

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Nella sala verde del Palazzo dei Congressi di Firenze, in un un giorno di inizio Marzo del 1972, il popolo sportivo italiano si riunì per consegnare il Poliedro d’Oro all’atleta azzurro che più si era distinto durante l’anno 1971.

Tante le personalità presenti: il c.t. Valcareggi e Fino Fini in rappresentanza della Nazionale, Boninsegna, Facchetti e Invernizzi per l’Inter, oltre alle ragazze della Elettroplaid di Firenze e ad una nutrita delegazione della Fiorentina e della Federcalcio.

Il premio, istituito dalla SIPRA – Società italiana per la pubblicità radiofonica e anonima, veniva assegnato dopo un referendum al quale partecipavano “utenti pubblicitari della stampa sportiva, agenzie e tecnici pubblicitari di tutta Italia” (fonte Istituto Luce).

Il riconoscimento, che nelle stagioni precedenti aveva visto il trionfo di personaggi del calibro di Felice Gimondi, Eddi Ottoz, Klaus Dibiasi, Gigi Riva e Giacomo Agostini, in quella stagione vide trionfare Mazzola su Gustavo Thoeni, Franco Arese e Roberto Bettega.

L’oratore designato per raccontare ed esaltare le gesta del vincitore fu il grande Gianni Brera, giornalista sportivo che in Mazzola vedeva il simbolo di un calcio italiano ai vertici. Durante la sua presentazione, Brera usò parole al miele per il baffo nerazzurro, facendo una sorta di analogia con l’indimenticabile padre e auspicando un cambio di ruolo che sarebbe stato, a suo dire, più fruttuoso per il proseguo della carriera:

“Un paragone tra Valentino e Alessandro è praticamente improponibile. Valentino era un brevilineo, […] è maturato tardi […] ed ha avuto la somma sfortuna di arrivare al meglio durante la guerra. […] Suo figlio è un longilineo di indole completamente differente. […] Il suo sogno è realizzarsi come interno, appunto per essere in tutto degno di suo padre e, forse, come io credo, un giorno superiore. Questo è il mio augurio”

Mazzola, dal canto suo, ringraziò per il riconoscimento, sperando in un buon auspicio per il suo futuro lontano dal calcio:

“Questo premio mi ha fatto un immenso piacere. […] Devo dire che è un premio che credo mi porterà fortuna […] perché proprio quest’anno ho aperto una agenzia di pubblicità”

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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