Il 17 giugno 2001 in riva all’Arno veniva esposta la Coppa Italia, vinta quattro giorni prima. Ma tra i tifosi viola però la malinconia faceva da contraltare alla gioia. A Roma infatti Gabriel Batistuta conquistava lo scudetto sognato a Firenze ma celebrato in maglia giallorossa, mentre a Campo di Marte Manuel Rui Costa e Francesco Toldo disputavano l’ultima gara in maglia gigliata, con la Fiorentina in crisi finanziaria. Il portiere andò poi all’Inter, dove vi erano tutti i presupposti di poter conquistare il tricolore: ce la farà, anche se non sarà titolare nei migliori anni della presidenza nerazzurra di Massimo Moratti.

Se è facile pensare a quel 5 maggio, nella stagione 2003-2004 Toldo accusava una flessione e per un certo periodo dell’annata successiva gli fu preferito Alberto Fontana. Nell’annata antecedente il Mondiale tedesco vinto dall’Italia il titolare del Biscione diventava Julio Cesar, ma l’ex viola iniziava ad avere un ruolo importante nello spogliatoio. Dopo il ritiro dall’attività agonistica si è impegnato con la Beneamata per promuovere attività extra-sportive. Ma se parli di Toldo pensi anche all’avventura tra i pali della Nazionale azzurra a Euro 2000 e a quella semifinale con l’Olanda…  Avresti meritato di più, Francesco. Una sua maglia di quella competizione è stata esposta alla mostra ‘Un secolo d’azzurro’ svoltasi a Gaeta tra il 10 ottobre e il 14 novembre. Nato il 2 dicembre 1971, nel 2014 il Guerin Sportivo lo posizionava al 31° posto tra i cento di sempre della Fiorentina.

Lo scorso 26 luglio vi abbiamo parlato di Umberto Caligaris, sette settimane fa di Federico Munerati. La Juventus protagonista nella prima metà degli anni Trenta significa anche (e non solo) Raimundo Orsi, nato il 2 dicembre 1901 e quindi loro coetaneo. Oriundo naturalizzato italiano, conquistò quindi anche lui scudetti del ‘Quinquennio d’oro’. Secondo alcuni storici della Vecchia Signora ‘Mumo’ fu il primo calcatore del nostro campionato aver ricevuto dai tifosi un coro personalizzato. Con la Nazionale azzurra vinse il Mondiale 1934 e due volte la Coppa Internazionale. Nella Storia della Serie A totalizzò 177 partite e 76 reti.

Antonio Capotosto

Risiedo nel basso Lazio, precisamente nel comune di Itri, cittadina che ha dato i natali a Mario Pennacchia. La mia passione per il calcio forse e' data dalla data di nascita: 7 settembre, come il Genoa, Tomas Skuhravy, Marcel Desailly, Pedro 'Piedone' Manfredini... Per GliEroidelCalcio.com da lettore a collaboratore

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