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8 novembre 1942 – La Roma in viaggio sotto le bombe non arriva in tempo per la partita con la Liguria

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LAROMA24. IT (Federico Baranello) – Il calcio non ne vuol sapere di fermarsi anche se la guerra è ovunque. Le cronache dei giornali parlano di morte, bombardamenti, attacchi e rappresaglie. Nonostante ciò il campionato ha in calendario, l’8 di Novembre del 1942, la sesta giornata e la Roma deve affrontare la Liguria a Cornigliano presso lo Stadio del Littorio. La compagine giallorossa ha scelto la sede di Rapallo per il ritiro pre-gara, a circa 40 km dal campo di gioco. Una distanza da coprire in treno in un percorso che offre sempre un colpo d’occhio suggestivo, caratterizzato da curve strette, alternanza di salite e discese, con la montagna che si tuffa in mare. Un percorso incantevole…ma non in tempo di guerra, dove la preoccupazione e la paura non consente di godere di quanto offre la natura. La rete ferroviaria ligure è composta da una rete molto fitta di gallerie. Gallerie che spesso rappresentano una sorta di rifugio per la popolazione che cerca riparo dai bombardamenti, che proprio in questo periodo cominciano a essere davvero intensi. Solo alcuni giorni prima, il 22 ottobre, i bombardieri britannici hanno sganciato 200 tonnellate di ordigni su Genova e le zone circostanti, provocando vittime e danni notevoli alla città. E’ nel bel mezzo di questi “venti di guerra” che la comitiva giallorossa affronta il viaggio. Nonostante tutto verso le 10,30 la comitiva giallorossa giunge nei pressi di Recco ma il treno è costretto a fermarsi al suono delle sirene che preannunciano un imminente attacco. Poi si riparte, ma giunti alla prima galleria ci si ferma di nuovo: “Dall’esterno giungevano cupi boati. La sosta si prolungava fra l’impazienza dei viaggiatori; quando, d’improvviso, il treno fu scosso da un urto violento, seguito da grida lamentose. Era stato investito da un altro convoglio, che cercava anch’esso rifugio nel tunnel. Vi furono purtroppo alcuni feriti; nessuno però nella comitiva giallorossa. Schaffer apparve assai turbato dall’incidente. Atleti e accompagnatori tentarono allora di proseguire a piedi; invano, perché le autorità militari opposero, per ragioni di sicurezza, un rigido divieto” (Cit. Storia Illustrata della Roma – Olimpia Ed. – 1953). Intanto il Presidente Bazzini, i dirigenti e la squadra della Liguria, oltre all’arbitro, attendono la compagine giallorossa per il match che sarebbe dovuto iniziare alle 15. A quell’ora però la squadra è ancora alla stazione di Brignole, giunta con lo stesso treno danneggiato dall’urto. Biancone, che è con la squadra, si mette in contatto telefonico con il Presidente: raggiungere lo stadio con qualsiasi mezzo è “l’ordine” che riceve. Nessun mezzo pubblico è presente però alla stazione, e la comitiva giallorossa si avvia dapprima a piedi e più tardi riesce a guadagnare un tram. L’arrivo allo stadio serve solo per constatare il rinvio della partita a data da destinarsi e il rimborso del costo del biglietto agli spettatori. Doveva essere davvero difficile in quegli anni immaginare un futuro e una vita normale. Ma il calcio, con tutte le sue follie, anche quella di voler giocare a tutti i costi, forse rendeva il mondo un posto meno brutto in cui vivere. La partita con la Liguria fu poi recuperata nel Febbraio 1943 e la Roma perse per 0-3…ma questa è un’altra storia.

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