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Il ricordo di Tonino D’Angelo – “Vi racconto papà, l’amore biancorosso e il dramma in auto”

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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Nicola Lavacca) – C’è un angolo nella bacheca dei ricordi del Bari ma anche del Taranto dove resta scolpita l’immagine di Tonino D’Angelo, centrocampista dai piedi buoni e dal cuore grande scomparso prematuramente all’età di 27 anni. Quel lontano 21 ottobre del 1980 diventò un giorno infausto e drammatico per il calciatore nativo di Altamura e per la sua famiglia. Stava andando a Rende per firmare il contratto con la società calabrese di C1, quando nel tratto fra Trebisacce e Sibari rimase vittima di un terribile incidente stradale. Dolore e tristezza che ancora oggi permeano l’animo contrito di suo figlio Dario che racconta così quel momento difficile in cui perse il papà campione: «Avevo 3 anni e la mia vita venne sconvolta da un avvenimento così terrificante e drammatico. Quando ci penso provo tanta commozione. Per me papà era e rimane un esempio non solo per il calcio. Mi manca. Con l’aiuto e l’amore di mia madre Maria sono cresciuto con i sani principi e i valori che erano anche di mio padre. Ho voluto ricostruire la sua carriera attraverso le testimonianze di alcuni ex compagni di squadra. Era un valido e brillante calciatore che ha sempre lasciato il segno dove ha giocato. Sono orgoglioso di lui».

Un groviglio di emozioni che, nonostante siano passati 39 anni da quel tragico evento, tiene sempre viva la memoria di un retaggio così ricco di sensazioni forti e di momenti indimenticabili. […]

Un centrocampista eclettico, grintoso e ispirato. Nel Bari disputò 5 stagioni, collezionando 147 presenze e 5 gol. Fu uno dei protagonisti dell’entusiasmante promozione dalla C alla B (’76-’77) con Giacomino Losi allenatore.

«In campo non si risparmiava mai, correva in lungo e in largo regalando numeri d’alta classe alla platea – sottolinea suo figlio Dario – […] Purtroppo, un destino brutale lo ha strappato alla vita. Chissà quante altre belle pagine avrebbe potuto scrivere sull’erba di uno stadio. Sono certo che chi lo ha conosciuto e apprezzato porta con sé uno splendido ricordo. E questo mi rincuora molto».

Antonio D’Angelo, il terzo accovacciato da sinistra

Articolo pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno il 25 ottobre 2019 su cui si può leggere la versione integrale

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