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La Penna degli Altri

Tutte le volte che Gascoigne è morto

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IL FOGLIO QUOTIDIANO (Enrico Brizzi) – […] Paul Gascoigne, un uomo che ha passato da poco la cinquantina e dimostra vent’anni di più […] ha visto troppe volte la morte in faccia, e troppe volte le terapie necessarie a salvarlo dai propri eccessi sono state finanziate dai suoi ex compagni di squadra, uomini che l’hanno visto sperperare una fortuna che qualcuno ha valutato in venticinque milioni di sterline. Ecco perché la storia di questo calciatore che fu un fuoriclasse senza mai essere un campione, quest’uomo per cui sono pronti da anni i coccodrilli nelle redazioni dei giornali inglesi e di mezzo mondo, merita di essere raccontata in maniera diversa, più accurata e pietosa.

[…] era il secondo di quattro figli di un’operaia e di un muratore, per la precisione un hod carrier, un trasportatore di mattoni, il grado più basso della piramide sociale interna ai cantieri; i sei vivevano in un monolocale all’interno di un cadente edificio di proprietà del council di Gateshead, la città satellite di Newcastle […] Il posto che chiamavano “casa” era addirittura privo di bagno; i servizi erano in comune con le altre famiglie che occupavano il piano, e in comune si svolgeva l’intera esistenza dei residenti: troppo ridotti gli spazi e troppo sottili le pareti per nascondere le botte dei mariti alle mogli, gli sproloqui degli ubriachi, le grida degli orgasmi e i pianti dei piccoli […]

La sua instabilità si accentuò sul finire delle elementari a causa di un terribile incidente. L’amico Keith gli aveva affidato il fratellino Stephen mentre entrava a fare compere in un negozietto. Invece di sorvegliare il piccolo, però, Paul era entrato a sua volta con l’idea di sgraffignare qualche dolciume, e il bimbo, disubbidendo all’ordine di restare in attesa sul marciapiede, si era avventurato per la strada: un terribile stridore di freni e le urla dei passanti avevano richiamato all’esterno Paul e l’amico, che si erano ritrovati davanti al terribile spettacolo d’un furgone di gelati col paraurti sporco di sangue a pochi passi dal corpo scomposto e senza vita del piccolo Stephen. L’angoscia che derivava dal senso di colpa non avrebbe più abbandonato Paul […]

Due sole cose facevano sentire meglio l’adolescente Paul: mangiare barrette di cioccolato Mars e giocare a calcio. Entrambe gli riuscivano benissimo. A tredici anni, quando entrò nella giovanili dei Magpies, le “gazze” in maglia bianconera del Newcastle, era il più cicciotello della squadra, ma indubbiamente anche il più dotato: quel ragazzo iperattivo e turbolento, capace di inventare scherzi senza sosta come di violare una dopo l’altra tutte le leggi dello spogliatoio, governava il centrocampo e ispirava le manovre offensive come nessun altro: sapeva carezzare il cuoio con la fatata naturalezza dei geni sudamericani, ne intuiva in anticipo le traiettorie e le parabole; reclamava l’iniziativa con britannicissimi tackle, resisteva di spalle alle cariche avversarie, quindi accelerava il gioco ricamando artistici dribbling. Quando i compagni schierati in attacco non si facevano trovare pronti a ricevere cross, assist a mezza altezza o filtranti visionari, Paul andava a rete da solo.

[…] Quando Paul regalò alla squadra la FA Cup delle squadre primavera con una clamorosa marcatura da trenta iarde, il buon Charlton annunciò senza mezzi termini al proprio vice, attonito al suo fianco: “Serviranno mille anni, per rivedere un gol così”. […] Che dire di un calciatore ventenne premiato come miglior giovane della First division, che il proprio presidente definisce “uguale a George Best, però senza cervello”? Come inquadrare un talento purissimo e generoso che da subito si fa carico della famiglia – al padre arriverà a regalare una casa e una Rolls Royce – ma intanto, fra un allenamento e un match, se ne va in giro a ubriacarsi e fare a botte in compagnia dell’inseparabile e debordante amico Jimmy Gardner detto “Cinque pance”? Gazza fa impazzire da subito il pubblico, e scatena un’asta fra i club maggiori per accaparrarselo: lo reclama sir Alex Ferguson per i Diavoli rossi di Manchester, ma l’offerta del Tottenham è la più alta mai fatta per un calciatore inglese, così Gazza e il fido “Cinque pance” prendono la via di Londra. […] Col suo arrivo a Londra, guadagna la massima ribalta mediatica e la maglia bianca della Nazionale; esplode la “Gazzamania”.

[…] Ai Mondiali italiani del 1990 diventa un protagonista indimenticabile delle “notti magiche”: mostra sprazzi di classe assoluta, pose da circense e un’ottima intesa col compagno di club, il letale centravanti Gary Lineker […] La semifinale vede i Tre Leoni opposti ai rivali di sempre: contro la Germania, appena riunificata, si va ancora una volta all’extra time. Tutto è ancora in bilico quando Gazza entra duro su Thomas Berthold e rimedia un giallo che comporta l’esclusione dall’eventuale finalissima: scoppia a piangere, e quelle lacrime dettate dalla stizza e dal senso di colpa lo fanno entrare nel cuore di tutti, ribaltando in mondovisione l’immagine da impunito gradasso che fin lì aveva dato di sé. […] insieme ai quasi concittadini Lindisfarne, attempata band folk rock di Newcastle, reincide la hit vecchia di vent’anni Fog on the Tyne, che conquista il secondo posto in classifica e gli vale un disco d’oro. Nessuno può saperlo, ma a soli ventitré anni e con uno stuolo di manager e collaboratori ingaggiati di fresco, la sua parabola è ormai all’apice.

Articolo pubblicato su Il Foglio Quotidiano del 9 novembre 2019

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