Libri: “Il pallone al fronte – Gli anni di guerra in Sicilia raccontati attraverso lo sport”. La stagione 1942/43 - Gli Eroi del Calcio
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Libri: “Il pallone al fronte – Gli anni di guerra in Sicilia raccontati attraverso lo sport”. La stagione 1942/43

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GLIEROIDELCALCIO.COM – Pubblichiamo, come preannunciato (vedi intervista con l’autore qui), il secondo estratto del libro “Il pallone al fronte – Gli anni di guerra in Sicilia raccontati attraverso lo sport”, edito da Bradipolibri per la collana Unasci. L’estratto, scelto di concerto con l’autore, è il racconto della stagione 1942/43 tra guerra e sospensioni.

Ringraziamo ancora l’autore e la casa editrice per averci dato questa possibilità.

Buona lettura.

Il Team de Gli Eroi del Calcio.com

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“Il protrarsi della guerra, però, aveva creato una drammatica situazione economica in Italia. L’ordine del regime fascista fu quello di continuare i campionati di calcio, nella vana intenzione di trasmettere alla popolazione un senso di normalità ma nelle serie inferiori fu necessaria una riforma dei tornei che alleviasse i gravi disagi finanziari ed organizzativi a cui dovevano sopperire le piccole società, già costrette a far fronte alla chiamata alle armi dei giocatori sia volontari che in età militare. La soluzione fu trovata distribuendo le squadre su di un maggior numero di gironi, riducendo in tal modo la lunghezza delle trasferte e la durata del torneo. La Sicilia costituì un bel grattacapo perché vi erano solo tre società aventi diritto a partecipare alla serie C (AFC Catania, GS 58° Comando Vigili del Fuoco Palermo e AS Siracusa) a cui si aggiunse il Marsala di mister Enrico Scioscia, la cui domanda di ammissione in un primo momento era stata respinta. Per ovviare a tale problema la Federazione è costretta a ripescare alcune squadre di Prima Divisione per raggiungere un numero consistente di squadre che desse la possibilità alla vincente di presentarsi pronta ai gironi finali che si disputavano ad aprile ed in cui ci si giocava la promozione in serie B. La stampa locale e le tre società siciliane più blasonate non nascosero il loro disappunto, temendo che il livello qualitativo del campionato si sarebbe abbassato a tal punto da renderlo quasi un torneo della Sezione propaganda. Per tranquillizzare gli animi Ottorino Barassi fece tante promesse garantendo la presenza di dodici squadre, tra cui anche delle calabresi, e la disputa anche di un torneo pre-finali tra le migliori quattro, oltre a degli investimenti nel settore giovanile. Ma alla fine gli impegni presi non furono rispettati. Così il Girone N fu costituito solamente da nove formazioni siciliane con l’aggiunta dell’inesperto Siderno.

In serie B il Palermo esordì il 4 ottobre con il pareggio casalingo per 2-2 contro l’Udinese. All’undicesima giornata, in programma il 13 dicembre, l’Alessandria non riesce a raggiungere il capoluogo siculo e così viene assegnata la vittoria a tavolino ai rosanero. La situazione diventa insostenibile nel girone di ritorno. Le partite interne con Siena, Napoli, Mater, Anconitana e Novara vengono rinviate per il mancato arrivo degli avversari. Frattanto ai primi di febbraio il Palermo esonera Nigiotti e richiama in panchina Giuseppe Cutrera. Ad aprile 1943 la FIGC è costretta a constatare che non vi sono più le condizioni per poter raggiungere la Sicilia. Così il 23 aprile in Coppa Italia assegna partita vinta al Venezia contro il Palermo e poi l’indomani, pur riconoscendo “gli sforzi encomiabili delle società sicule”, decide l’esclusione di Palermo e Catania dai campionati nazionali, ritenendo non possibile il recupero delle tante partite rinviate entro la conclusione dei campionati. Le promesse del comunicato della FIGC risultano al contempo lontane e vuote di significato: “La Federazione si riserva di tenere presente, agli effetti sportivi, la posizione delle due società siciliane in vista della definitiva sistemazione dei campionati nazionali nell’immediato dopoguerra”. Così il Palermo fu escluso dal campionato alla 29a giornata e i risultati delle 24 gare che erano state disputate fino a quel momento furono annullati. Naturalmente ciò alterò gli equilibri sia nella parte alta della classifica sia nella zona retrocessione. Il Catania, invece, si trovava impegnato nel raggruppamento A delle finali per la promozione nel torneo cadetto. Infatti la squadra etnea si era piazzata al primo posto nel suo girone di serie C.”

 

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