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Futre, il campione che venne a giocare per lo scudetto

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(ULTIMOUOMO.COM di Fabrizio Gabrielli – Foto WIKIPEDIA)

Ultimo Uomo realizza un ritratto di Paolo Futre, il campione portoghese che giocò anche nella Reggiana. Ecco un estratto.

[…] a Reggio Emilia c’è stato un periodo in cui ai piani più alti degli stabili di Viale Olimpia e Via Mirabello aveva senso accalcarsi per osservare una squadra che appena affacciatasi in Serie A, sotto la direzione di Franco Dal Cin, prometteva calciatori di livello mondiale e stadio di proprietà. […] Dal Cin non è nuovo a operazioni sensazionali: dieci anni prima ha portato a Udine Zico, ha una maniera di condurre gli affari picaresca, avventuriera, massimamente trasognante. A inizio stagione ha convinto Claudio Taffarel a fermarsi in Emilia, trasferendosi da Parma a Reggio, per preparare il Mondiale che poi vincerà.

[…] Meno credibile, invece, pare la voce che vorrebbe Dal Cin vicinissimo a Paulo Futre, uno dei calciatori più entusiasmanti della sua generazione, intristito a Marsiglia dopo anni di gloria all’Atletico Madrid.

[…] È per questo che giovedì 18 Novembre Paulo Futre viene scortato dai Carabinieri all’Hotel Posta, pieno centro di Reggio, dove viene presentato come nuovo giocatore della Reggiana. Ha gli occhi di chi non sta capendo bene cosa gli stia succedendo intorno, ma crede che possa essere qualcosa di positivo. «Era convinto di venire a giocare per lo scudetto», ricorderà Dal Cin anni dopo.

[…] Con l’Italia aveva giocato tutta la partita, senza incidere: i portoghesi si erano piegati al gol di Dino Baggio e avevano dovuto abbandonare il sogno dei Mondiali. Non stava male fisicamente, Futre. Ma era distrutto emotivamente. E Reggio era la destinazione perfetta, il punto più vicino al nadir da cui ripartire alla ricerca di un nuovo zenit.

[…] Può apparire assurdo, ma è innegabile che la carriera di Futre, la cristallizazione della sua legacy, ogni tentativo di comprensione del suo significato per i tempi che gli sono appartenuti, sono tutti processi che passano attraverso tre partite molto diverse tra loro: una finale di Coppa dei Campioni, quella dell’87; questa finale di Copa del Rey giocata in uno degli stadi più iconici del mondo; e infine un altrimenti anonimo Reggiana-Cremonese disputato alla provincia di un impero, quello della Serie A degli Anni Novanta.

[…] Silvio Berlusconi ha sempre dimostrato una certa predisposizione all’innamoramento per calciatori dotati di un talento narcisistico, che interpretavano il gioco con una vena edonistica. In questo Paulo Futre era della stessa pasta del “Bichi” Borghi: la mossa di ingaggiare il portoghese per la tournée che il Milan disputa in Asia nel precampionato del 1995 si inscrive in questa tradizione di infatuazioni, di sogni bagnati, e Futre per un momento deve convincersi che tornare quello di un tempo è possibile, e farlo con la maglia del Milan sarebbe magnifico.

[…] Sei settimane dopo la firma del contratto, però, in allenamento ha una ricaduta al ginocchio. Non ha ancora disputato un minuto di gara ufficiale, viene operato. Non tornerà che per una manciata di minuti nell’ultima di campionato, contro la Cremonese, per uno strano caso del destino. E a noi non rimarrà che il dubbio di come sarebbe potuto essere osservarlo in campo insieme a Baggio e Weah.

 

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