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16 Agosto 1925: il Bologna vince lo scudetto battendo l’Alba Roma

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

C’era un tempo in cui, nel calcio italiano, la differenziazione tra nord e sud era ancora più marcata di oggi. Il campionato di calcio, già molto seguito al pari del ciclismo, era diviso in due leghe principali le cui vincenti si fronteggiavano in uno scontro per decidere il campione italiano. Una formula semplice ma molto utile.

La Lega del Nord era costituita da più gironi e quella del Sud vedeva come protagoniste le squadre di Puglia, Sicilia, Campania e Lazio, con l’aggiunta dell’Anconitana, unica squadra delle Marche. Già al tempo, il livello tecnico e societario delle compagini settentrionali era più alto rispetto a quello delle colleghe meridionali, grazie a squadre come il Genoa, la Juventus e la Pro Vercelli, spesso in lotta per lo scudetto.

Nel 1925, a spuntarla per giocarsi la finalissima fu il Bologna, in una sfida contro il Genoa rimasta ormai nella storia. L’andata ed il ritorno si conclusero in perfetta parità, così come altri due spareggi necessari per decretare la squadra che avrebbe affrontato i campioni della Lega Sud. Si arrivò al terzo spareggio, condito da polemiche ed accordi tra bolognesi e genoani. La partita si giocò a porte chiuse, per evitare i problemi di ordine pubblico che si verificarono alla Stazione di Torino Porta Nuova il 5 Luglio. Il campo scelto fu quello di Vigentino, il silenzio sulla partita pressoché assordante. Il Bologna la spuntò grazie ad una maggiore forza fisica e, secondo alcuni, grazie anche a palloni gonfiati su misura.

Così, il 16 Agosto del 1925 si arrivò alla finalissima per decidere la squadra campione d’Italia.

A contendere il titolo ai rossoblù emiliani c’era l’Alba Roma, formazione capitolina fondata nel 1907.

Il campo dello Sterlino a fare da cornice ad una partita durante la quale i verde – bianchi dell’Alba dovettero arrendersi alla superiorità tecnica dei bolognesi. Una partita a senso unico, terminata 4 – 0 tra l’ovazione di un pubblico festante, assiepato sulle tribune di quello stadio di Via Toscana che verrà sostituito dall’avveniristico Dall’Ara.

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport del giorno successivo, il segreto della vittoria del Bologna viene identificato nell’utilizzo di “un gioco largo e profondo, che sfrutti la velocità dei suoi uomini” . Questa, secondo il cronista dell’epoca, la chiave tecnica di quella partita.

“Al fischio dell’ottimo Rangone, la folla ha di nuovo acclamato i suoi campioni. Il risultato numerico suona a tutto favore del Bologna, che invero ha dominato la partita tanto per superiorità di giuoco quanto per il superbo rendimento in velocità ed in potenza dei suoi uomini. La squadra romana ha tenuto il campo fino a pochi minuti dalla fine con indomito coraggio e con ottimi spunti di tecnica. Le due migliori sezioni della squadra albina sono state l’estrema difesa e la line d’attacco” (La Gazzetta dello Sport, 17 Agosto 1925).

 

Foto WIKIPEDIA

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Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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