6 Ottobre 1990 - Carnevale: “Io e Voeller, la coppia migliore”… scoppia poi il caso Lipopill - Gli Eroi del Calcio
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6 Ottobre 1990 – Carnevale: “Io e Voeller, la coppia migliore”… scoppia poi il caso Lipopill

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GLIEROIDELCALCIO.COM – Siamo alla vigilia della quinta giornata di serie A che vede di fronte l’ospitante Torino e la Roma. L’attacco giallorosso è composto da Voeller e Carnevale il quale esprime tutta la sua felicità per questo momento, dopo aver girovagato per l’Italia: Latina, Avellino, Reggio Emilia, Catania, Cagliari, Udine e Napoli prima di giungere nella Capitale. Il Napoli lo ha lasciato partire senza troppi rammarichi, scaricato da Vicini nel bel mezzo del Mondiale ma, con quattro gol in campionato e uno in Coppa Uefa, ha iniziato a volare di nuovo:

“… il trasferimento a Roma era proprio la svolta di cui avevo bisogno per recuperare stimoli perduti. Non voglio sparare addosso al Napoli. Polemiche, piccoli rancori e incomprensioni sono normali, quando vivi a lungo in un ambiente. Situazioni che lì per lì ti sembrano enormi e poi, guardate con distacco, sono invece dimenticabili piccolezze. No, il vero motivo per cui ho lasciato Napoli è il desiderio di girare pagina e sfidare me stesso, daccapo. In questo senso, il cambio di squadra e di città va ad aggiungersi al matrimonio con Paola Perego: un’esperienza che mi ha reso più equilibrato, maturo… Il Napoli cominciava a nausearmi. Non parlo della gente, per carità, ma del mio ruolo nella squadra. Con Careca e Maradona là davanti, ero costretto a sfacchinare per tutto il campo. Arrivavo al tiro stanco, magari sbagliavo e allora giù a criticarmi, dicendo che non ero goleador. In effetti non ero più niente. Né carne né pesce, né punta né mediano. Calciatore universale? Mah. A me piace aiutare la squadra, ma il mio istinto è il gol, non potevo continuare a reprimerlo ancora. A Roma mi pagano bene, ma soprattutto mi pagano per fare gol. Anche se poi sono io il primo a sacrificarmi per la squadra quando, come mercoledì a Lisbona, è la partita a richiederlo” (Cit. La Stampa, 6 ottobre 1990).

Poi il suo pensiero va alla partita con i granata: “Vorrei dire ai granata di non farsi troppe illusioni: non sarà una Roma stanca per il mercoledì europeo quella che si troveranno davanti. Abbiamo vinto nella tana del Benfica, significa che possiamo vincere ovunque. Anche su un campo difficilissimo come quello del Toro… Dopo Careca e Maradona, i migliori siamo noi, io e Voeller. Meglio di Van Basten-Gullit e di Serena-Klinsmann”.

Tanto ottimismo insomma in questa vigilia, le cose sembrano girare per il verso giusto.

Il giorno dopo la Roma perderà di misura con il Torino, ma quel che è peggio è ciò che succederà subito dopo… nei giorni successivi.

L’8 ottobre infatti, alle 18:48, l’Ansa batte la notizia: “Andrea Carnevale e Angelo Peruzzi sono risultati positivi alla “Fentermina”.  Scoppia il caso “Lipopill”.

Il 23 Settembre precedente nella gara interna con il Bari, terminata 1-0 con gol proprio di Carnevale, i due giocatori vengono selezionati per l’Antidoping. Il primo ottobre vengono effettuati i test e i due giallorossi risultano “positivi”. L’Ing. Dino Viola viene informato in maniera riservata, così come previsto dalle norme federali, dal presidente Antonio Matarrese. Il 7 Ottobre, le controanalisi confermano l’esito del primo accertamento: nelle urine dei due calciatori è riscontrata la presenza della Fentermina, una sostanza stimolante, derivata dalle anfetamine che è in grado di attivare nell’organismo la produzione dell’adrenalina.

Il Presidente Viola si dichiara “allibito e sconcertato” pur facendo capire di avere sospetti rispetto ad un “colpo basso” che la Roma stava ricevendo: “…per i nostri principi e per la nostra rettitudine, siamo molto lontani da cose del genere. Io arrivo perfino a controllare i piatti, la frutta, le bevande che vengono date ai giocatori. Non mi sarei mai aspettato che potesse accadere una cosa del genere. Più che offeso sono allibito, ma sono abituato a questi siluri che poi finiscono in mare” (Cit. L’Unità, 9 ottobre 1990).

Il 13 Ottobre arriva la stangata dalla Disciplinare: un anno di stop ai giocatori e 150 milioni di multa alla società.

 

 

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