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23 dicembre 1950 – Nasce Vicente del Bosque … il Vincente

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – Per raccontare di Vicente del Bosque, bisogna raccontare anche la storia del Real Madrid, club al quale ha dedicato buona parte della sua vita e con il quale ha raggiunto l’Olimpo del calcio.

Vicente del Bosque è nato a Salamanca il 23 dicembre 1950, e oggi compie 70 anni.

Fin da piccolo, la sua passione era il calcio. La sua carriera inizia sul campo come centrocampista difensivo, in squadre come Castilla, Castellón, Córdoba e infine Real Madrid.

Vanta ben 18 presenze con la nazionale spagnola e la partecipazione al Campionato Europeo del 1980. Con il Real Madrid invece, ha vinto ben 5 scudetti e quattro Coppe del Re.

foto realmadrid.com

Ma il suo legame con le merengues è una storia d’amore iniziata come calciatore e proseguita come allenatore, fino al trionfo.

Tutto inizia allenando le giovanili dal 1985 al 1987, per poi passare al Real Madrid B fino al 1992. Negli anni successivi, si trovò svariate volte ad allenare la prima squadra come “traghettatore”, ogni volta che un tecnico veniva esonerato. Nel 1999, dopo l’esonero di John Toshack, venne nuovamente chiamato sulla panchina della prima squadra in crisi di risultati. In un primo momento si pensava dovesse restare solo qualche mese, invece a fine stagione arrivò la vittoria in Champions League e il quinto posto in campionato, che gli valsero la riconferma per la stagione successiva. Da quel momento, vinse due campionati spagnoli (2001-2003), una Supercoppa di Spagna (2001), una Champions League (2001-2002), una Coppa Intercontinentale (2002) e una Supercoppa europea (2002). Nonostante questa lunga e ricca lista di successi, nel giugno 2003 il patron del Real, Florentino Perez, decise di non confermarlo.

Il 7 giugno del 2004 viene ingaggiato dal Besiktas, ma l’esperienza non dura molto. Viene eliminato nella fase a gironi della Coppa UEFA e dopo la sconfitta per 3-1 contro il Konyaspor costata l’eliminazione dalla Coppa di Turchia, viene esonerato, lasciando la squadra al sesto posto dopo 8 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte.

Da questo momento, nella vita di Vicente del Bosque, inizia la carriera da commissario tecnico della nazionale spagnola. È il 15 luglio 2008 quando la Federazione spagnola di calcio lo nomina CT della squadra che ha appena vinto l’Europeo. Dopo varie qualificazioni, nel 2010 conquista la Coppa del Mondo battendo per 1-0 l’Olanda e nel 2012 il campionato Europeo, battendo in finale proprio l’Italia per 4-0. Dopo aver guidato le furie rosse per 114 partite, ottenendo 89 vittorie, 8 pareggi e 17 sconfitte, si conclude la sua esperienza con la Nazionale e viene sostituito da Julen Lopetengui. È il 7 agosto 2016 quando decide di dare addio definitivamente al mondo del calcio.

Assieme a Marcello Lippi, è l’unico allenatore nella storia del calcio mondiale ad essersi laureato campione del mondo sia con la nazionale che con un club, entrando di diritto nella Hall of Fame di questo sport. Ha vinto anche numerosi premi, come quello di miglior allenatore di club dall’IFFHS (International Federation of Football History Statistics), quello di miglior CT di nazionale vinto per ben quattro volte (2009, 2010, 2012 e 2013) e il FIFA World Coach of the Year nel 2012. Anche il Re di Spagna gli riconosce il merito di aver compiuto azioni che hanno portato lustro alla nazione, concedendogli il titolo di Marchese. Nonostante i grandi successi però, Vicente del Bosque, è sempre rimasto un allenatore umile.

Amava giocare con un 4-5-1 offensivo, con una punta centrale che approfitta del lavoro dei centrocampisti offensivi, fungendo sia da boa per il loro inserimento che da terminale offensivo. Il suo punto di forza era la gestione dello spogliatoio e la capacità di tirar fuori il meglio dai giocatori che allenava. Rispettato e considerato dal gruppo è sempre stato capace di dialogare con campioni di primo livello.

Di lui esistono anche delle curiosità: viene citato (insieme al compagno di squadra Pirri) nella canzone Corta el rollo ya”, versione in lingua spagnola di “Nuntereggae più” del cantante italiano Rino Gaetano del 1978. Nel 2018, a causa di una pubblicità, ha dovuto tagliare i baffi, suo simbolo distintivo.  Nello specifico, l’azienda Pescanova lo scelse come testimonial per gli scampi. Ma visto che il testo dello spot recitava: “Senza baffi Vicente non è Del Bosque, senza baffi uno scampo non è uno scampo”, fu costretto a tagliarli.

 

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Romana e romanista di nascita, trasferita in Friuli Venezia Giulia per sbaglio. Una laurea in scienze della comunicazione, un lavoro come responsabile marketing e un figlio portiere mi riempiono la vita. La mia grande passione è il calcio, la sua storia e tutto quello che ne fa parte.

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