Dicembre '72 ... Beckenbauer e il Pallone d'Oro - Gli Eroi del Calcio
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Dicembre ’72 … Beckenbauer e il Pallone d’Oro

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Franz Beckenbauer

GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Il 26 dicembre del 1972, Beckenbauer vinceva il suo primo pallone d’oro, classificandosi davanti ai connazionali Gerd Müller e Günter Netzer. L’annata fu per lui sicuramente di grande livello: il “Kaiser” aveva vinto il campionato tedesco col Bayern e i campionati europei alla testa della sua nazionale.

Ricordo di avere visto alcune partite degli Europei del ’72 e, in quasi tutti gli incontri di quel torneo, non solo Beckenbauer, Netzer e Gerd Müller non davano tregua agli avversari ma spesso lasciavano il segno.

Ma il grande difensore tedesco, allora ventisettenne, era ormai da molto tempo un giocatore affermato e apprezzato, sia a livello nazionale sia a livello internazionale.

Nato a Monaco di Baviera l’11 settembre del 1945 e, a partire dal 1959, cresciuto nelle giovanili della squadra bavarese, il grande difensore ne diverrà il simbolo, giocandoci per quasi vent’anni, fino al 1977, quando cioè ci sarà il passaggio ai newyorkesi del Cosmos. Nel club nordamericano il fuoriclasse tedesco giocherà con Giorgio Chinaglia e con i campioni del mondo a Messico ’70, Pelé e Carlos Alberto.

Dicevo che nel 1972, anno del conferimento del suo primo Pallone d’Oro, il “Kaiser” era già da molto tempo un giocatore di fama internazionale. In effetti, nei Mondiali del 1966 in Inghilterra, Franz Beckenbauer (allora poco più che ventenne) fece parte della “Manschaft”. Da allora, a lui è associata la figura del libero moderno: un giocatore capace cioè di difendere, impostare e, quando se ne presenta l’occasione, anche di andare in gol.

Nei Campionati del Mondo del 1966, per esempio, si registrano quattro sue reti: una doppietta alla Svizzera, in un sonoro cinque a zero a danno degli elvetici, più una rete all’Uruguay (altra larga vittoria dei tedeschi per quattro a zero) e poi la rete del raddoppio tedesco sull’Unione Sovietica, con un forte tiro di destro da quasi una trentina di metri, quando a difendere la porta dei russi c’era il grande Lev Yashin (risultato finale: Germania-URSS 2 a 1).

Il torneo, però, finì con la vittoria in finale dell’Inghilterra proprio sulla Germania: fu un quattro a due per gli inglesi, con un gol controverso dei padroni di casa che è passato alla storia come il “gol fantasma” (la palla non aveva completamente varcato la linea della porta tedesca, ma la rete fu convalidata lo stesso).

Ma, per rimanere in tema di campionati del mondo, la Germania si prese la rivincita in Messico quattro anni dopo vincendo tre a due proprio contro gli inglesi e fu Beckenbauer ad aprire le marcature in quella partita.

Era una Germania che alcuni considerano la più forte di sempre (anche rispetto a quella del ’72 o del ’74), Maier tra i pali, Schnellinger, Schulz, Berti Vogts, Höttges, e lo stesso Beckenbauer in difesa; Haller e Overath a centrocampo; Müller, Grabowsky, Seeler e Libuda in attacco. Invece, come è noto, la “Manschaft” fu eliminata in semifinale dall’Italia, nella “partita del secolo”, e dovette accontentarsi del terzo posto. Comunque, dopo i mondiali del ’66, ancora una volta, nel 1970, il “Kaiser” saliva idealmente sul podio, anche se non da trionfatore ma per il bronzo del terzo posto. Per l’oro avrebbe dovuto aspettare il 1974.

Infatti, fu in quell’anno che la Germania, dopo circa un decennio di piazzamenti mondiali ad alto livello, vinse il campionato del mondo, imponendosi su un’altra grande squadra di quel periodo: l’Olanda di Johan Cruijff. Ma i tedeschi si rivelarono essere squadra superiore anche a quella olandese. Di quella formazione tedesca, oltre a Maier, Höttges, capitan Beckenbauer, Berti Vogts, Overath, Netzer, Gabrowski e Gerd Müller, che avevano già partecipato alle edizioni dei precedenti mondiali, altri nomi che mi vengono in mente sono quelli di Breitner, Cullmann, Bonhof e Schwarzenbeck, che erano al loro primo campionato del mondo.

Nella lunga carriera di Beckenbauer, un altro anno cruciale è sicuramente anche il 1976: vittoria del campionato tedesco, ancora col Bayern, squadra con cui vince anche la Coppa dei Campioni (in finale per uno a zero sul Saint-Etienne) e la Coppa Intercontinentale (battuti in finale i brasiliani del Cruzeiro di Belo Horizonte) e secondo posto agli europei in Yugoslavia con la nazionale tedesca.

E, a coronamento di quella favolosa stagione, arriva anche il secondo Pallone d’Oro. Quell’anno il Kaiser, nella graduatoria stilata dalla stampa accreditata, supera di molti punti l’olandese Rob Rensenbrink e il cecoslovacco Ivo Viktor (più indietro ancora, troviamo Kevin Keegan e Michel Platini).

A quei tempi Beckenbauer aveva già segnato una settantina di gol. Risultato davvero notevole, se si pensa che stiamo parlando di un difensore. E, prima di appendere le scarpe al chiodo, i suoi gol si avvicineranno al centinaio.

Dopo la già citata esperienza con i newyorkesi del Cosmos, dal 1977 al 1983 (inframmezzata da due stagioni all’Amburgo), Franz Beckenbauer incomincia la sua carriera di allenatore. In veste di “Mister”, il “Kaiser” conquista un campionato con il Bayern nel 1994. Sempre con il club bavarese, in qualità di allenatore, Beckenbauer vince la Coppa UEFA nel 1996 (vittoria contro la finalista Bordeaux: due a zero all’andata e tre a uno al ritorno).

Infine, da Commissario Tecnico della Germania, il “Kaiser” arriva secondo ai mondiali di Messico ’86 e poi vince i Campionati Mondiali di Italia ’90, con la prima nazionale tedesca nata dalla riunificazione tra Germania Est e Germania Ovest.

 

IL PALMARÈS DA CALCIATORE

Cinque campionati tedeschi: 4 col Bayern Monaco: 1968-1969, 1971-1972, 1972-19731973-1974 e uno con l’Amburgo: 1981-1982

Quattro Coppe di Germania: con il Bayern di Monaco: 1965-1966, 1966-1967, 1968-1969, 1970-1971.

Tre Coppe dei Campioni con il Bayern di Monaco: 1973-1974, 1974-1975, 1975-1976

Una Coppa delle Coppe con il Bayern di Monaco: 1966-1967

Una Coppa Intercontinentale con il Bayern di Monaco: 1976.

Un campionato d’Europa, con la Germania Ovest: Belgio 1972

Un Campionato mondiale, con la Germania Ovest, nel 1974, in Germania Ovest.

Un secondo posto agli europei in Jugoslavia nel 1976.

Due volte Pallone d’oro: nel 1972 e nel 1976.

 

IL PALMARES DA ALLENATORE.

Un Campionato tedesco, con il Bayern di Monaco, nella stagione 1993-1994

Una Coppa UEFA, con il Bayern di Monaco, stagione 1995-1996.

Un secondo posto al mondiale del Messico nel 1986.

Un Campionato mondiale, con la Germania Ovest, a Italia ’90.

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Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature). Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra. Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”,  Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing,  2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022. Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”. I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova. Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

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