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4 Marzo… giorno maledetto … Cucchi e Astori

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GLIEROIDELCALCIO.COM – Oggi 4 marzo il mondo del calcio commemora Davide Astori, lo sfortunato ragazzo che esattamente tre anni fa perse la vita lasciando un grande vuoto… lasciando tutti esterrefatti. Il 4 marzo 2018 viene rinvenuto senza vita in un albergo di Udine che ospitava la Fiorentina prima della gara contro l’Udinese.

Cagliari, Roma e Fiorentina le squadre dove ha militato, oltre a 14 presenze in Nazionale.

Sempre il 4 Marzo, ma di 25 anni fa, un altro giovane calciatore venne a mancare: Enrico Cucchi. “Tortona – Enrico Cucchi, 30 anni, ex centrocampista di Inter, Fiorentina, Bari ed Empoli, è morto ieri all’alba, nella sua abitazione di via Giulia, stroncato da una grave malattia contro la quale lottava ormai da molti mesi” (Cit. La Stampa, 5 marzo 1996).

Era nato il 2 agosto 1965 a Savona e cresciuto calcisticamente nelle formazioni giovanili del Derthona dove il padre Pierino, ex centrocampista della Lazio, faceva l’allenatore: un figlio d’arte insomma.

Passò poi all’Inter nel settore giovanile e poi a Savona in C2 a farsi le ossa. Ritorna all’Inter e entra poi nel giro della prima squadra esordendo in serie A il 3 gennaio 1985 in Ascoli-Inter (1-1). Sempre in quella stagione, qualche mese dopo l’esordio e cioè il 10 Aprile, sarà tra i grandi protagonisti della gara d’andata di Coppa UEFA tra l’Inter appunto e il Real Madrid (2-0): “CUCCHI 7,5 – Il migliore in campo, bravissimo il ragazzo nei tocchi di fino e anche nei contrasti. Uno splendido assist per Altobelli nel primo tempo, decine di palloni giocati, applausi a non finire del pubblico nerazzurro, gente dal palato fine” (Cit. La Stampa, 11 aprile 1985).

Nell’87 va in prestito all’Empoli e poi alla Fiorentina. Torna all’Inter dopo due stagioni, in tempo per aggiudicarsi la SuperCoppa contro la Sampdoria nel match vinto per 2-0 in cui ha la gioia di segnare anche una rete.

Viene ceduto poi al Bari anche per le forti insistenze del Presidente Matarrese. Qui affiorano purtroppo i problemi di salute. Inizia un periodo di cure, speranze miste a sofferenza. Poi l’illusione che il male sia sconfitto e il trasferimento a Ravenna, la sua ultima squadra.

Poi il 4 marzo, il destino ha deciso di chiamare entrambi … Enrico nel 1996, Davide tre anni fa.

Non vi dimenticheremo.

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