Roberto Mancini: "La Juve di Gentile e Tardelli, quando ci incontrava, ci prendeva in giro: arrivano i fenomeni" - Gli Eroi del Calcio
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Roberto Mancini: “La Juve di Gentile e Tardelli, quando ci incontrava, ci prendeva in giro: arrivano i fenomeni”

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Luigi Garlando per la Gazzetta dello Sport ha intervistato il CT della Nazionale Roberto Mancini. Ne nasce una bellissima intervista che analizza alcuni momenti della sua carriera di calciatore e si sofferma poi sull’attualità.

Di seguito un estratto in chiave a noi cara… la storia…

Mancini, sulla Gazzetta del 5 ottobre 1981 si legge: «Mancini non ha ancora 17 anni ma ci sa fare». Parole di Tarcisio Burgnich.

«Como-Bologna. Perdevamo 2-0, io faccio il 2-2 con un mezzo pallonetto. Il mio primo gol in Serie A. Burgnich mi aveva fatto debuttare poche settimane prima. Era in discussione. Gli salvai la panchina, credo».

Un anno dopo, esordio in campionato con la tua nuova squadra: Samp-Juve 1-0. Sulla Gazzetta si legge, Mancini: «Credo di avere fatto bene contro Gentile, uno che fa paura».

«Prima giornata: la corazzata dei campioni del mondo di Bearzot più Platini e Boniek contro una neopromossa. Vincemmo noi, con gol di Ferroni. Mi marcò Gentile. Non fu semplice…».

Quattro luglio 1985, la prima pagina della Gazza da incorniciare: «Trionfa la Samp!». Battuto il Milan nella finale di Coppa Italia. Gol di Mancini e Vialli; l’annuncio di ciò che sarà.

«Me la ricordo benissimo quella prima pagina. Per noi fu un momento storico. Battendo una grande come il Milan cominciammo a credere che un giorno avremmo potuto vincere lo scudetto, cosa fino a quel momento impensabile»

E infatti lo scudetto arriva: maggio ’91. Candido Cannavò, direttore della Rosea, scrive in prima: «Se mi chiedessero di indicare, tra le tante, una delle virtù di questa divina creatura, avrei la risposta pronta: la bellezza».

«Eravamo ragazzi cresciuti insieme, maturati, che sotto la guida sapiente e affettuosa di un grande presidente come Mantovani, avevano trovato un’intesa magica, di gioco e di relazioni. Si, Candido ha scelto la parola migliore per quella Samp: bellezza. Anche perché potevamo vincere con chiunque e perdere con chiunque… La Juve di Gentile e Tardelli, quando ci incontrava, ci prendeva in giro: arrivano i fenomeni…».

Un anno dopo, l’onore e la delusione della finale di Coppa Campioni a Wembley. «Pazienza, Samp. È stato bello», titola la Gazzetta.

«Avessimo vinto quella partita, come meritavamo, avremmo chiuso un ciclo pazzesco. Si, è stato bello, ma perdere la finale in quel modo, ai supplementari, è stato brutto… Per il Barcellona è stata la prima Coppa dei Campioni».

Gazzetta del 15 maggio 2000: «Delirio Lazio: campione!». La Juve era annegata a Perugia.

«Ricordo l’attesa in un Olimpico pieno. Eravamo quasi tutti convinti che saremmo andati allo spareggio, con il pari della Juve. Invece arrivò lo scudetto. C’eravamo meritati la fortuna rimontando 9 punti alla Juve in 6 giornate. Era il risarcimento per il titolo buttato via l’anno prima, con 7 punti di vantaggio sul Milan» […]

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Luigi Garlando

foto wikipedia

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