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Italia – Olanda Euro 2000: la nostra partita

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Manca pochissimo all’inizio di Euro 2021, torneo che ogni appassionato di calcio attende con ansia dall’estate scorsa, periodo in cui si sarebbe dovuto tenere inizialmente. Purtroppo, però, le note difficoltà dell’ultimo periodo hanno costretto la competizione a slittare all’11 giugno di quest’anno.

A dare il via a Euro 2021 sarà proprio l’Italia che se la vedrà con la Turchia nel primo match del girone. Gli uomini di Roberto Mancini, che ha da poco diramato la lista dei convocati, sono attesi da una partita che non andrà sottovalutata, in cui dovranno mettere i campo tutti i nostri punti di forza storici.

Proprio per questo, e per farvi entrare in clima, abbiamo deciso di raccontarvi una delle partite più “italiane” della nostra storia, svoltasi durante l’Europeo di 21 anni fa. Stiamo parlando di Italia-Olanda, semifinale di Euro 2000.

La selezione azzurra

La nazionale italiana che parte per l’Europeo di ormai più di due decenni fa è impressionate, per qualità e varietà. La selezione allenata dalla leggenda Dino Zoff vanta Cannavaro, Maldini e Nesta in difesa, Albertini e Di Biagio a centrocampo, Inzaghi e Delvecchio in avanti. Soprattutto, è forse la prima in cui comincia a delinearsi il dualismo tra Totti e Del Piero. Il primo è in ascesa mentre il secondo, reduce da un infortunio che non gli ha ancora permesso di tornare ai fasti di un tempo, non sembra al massimo della forma.

La partita

Con una rosa di questo livello, la nazionale arriva agilmente alla semifinale, in cui dovrà vedersela con i maestri del calcio totale, l’Olanda di Davids, Kluivert, Bergkamp e Overmars, guidata da Frank Rijkaard.

Fa caldo, in quel pomeriggio di giugno, nonostante la partita si disputi all’Amsterdam Arena. Tutti si aspettano una semifinale equilibrata e ricca di colpi di scena ma sarà solo il secondo pronostico a rivelarsi azzeccato.

L’Olanda mette subito le cose in chiaro, al quarto d’ora, con un palo clamoroso colpito da Bergkamp, colpevolmente lasciato libero di tirare dalla retroguardia azzurra che però si salva miracolosamente. Da quel momento inizia il monologo oranje che non ce la fanno vedere più, letteralmente.

Davids e Cocu sono in controllo totale del centrocampo, gli olandesi arrivano al 70% di possesso palla ma l’Italia sembra resistere, con le unghie e con i denti. Fino al minuto 33, quando Zambrotta, già ammonito, stende malamente Zenden. Secondo giallo e rosso inevitabili, preludio a un finale che pare ormai scritto e che rischia di concretizzarsi qualche minuto dopo, quando Nesta commette fallo in area di rigore su Kluivert.

Il penalty è quantomeno dubbio ma non c’è tempo per recriminare perché sul dischetto si presenta Frank de Boer, attuale commissario tecnico della nazionale olandese allora in forze al Barcellona. Il suo tiro di sinistro a incrociare è potente ma Francesco Toldo si supera per la prima volta in giornata, mettendo in angolo, e si gira a esultare verso gli spalti mandando il pubblico in visibilio. Una scena iconica che nel calcio di oggi, privo dei tifosi, non vediamo da un po’.

Prima dell’intervallo c’è spazio per un ultimo brivido, su giocata pazzesca di Kluivert, e poco altro. Il secondo tempo inizia in maniera molto diversa dal primo. Paradossalmente, nonostante l’inferiorità numerica, l’Italia è più compatta e riesce a contenere al meglio l’Olanda. Anzi, la prima occasione della ripresa è proprio per gli azzurri, con Delvecchio che impegna Van der Sar.

Lo spartito non cambia fino al minuto 61, quando Iuliano stende in area uno straripante Davids. Stavolta sul dischetto va Kluivert ma, incredibilmente, si rimane ancora sullo zero a zero. Non grazie a Toldo, che anzi va dalla parte sbagliata, ma al palo colpito dall’attaccante olandese.

Siamo ancora vivi e lo saremo ancora, per tutti i 90 minuti e per i due tempi supplementari, in cui gli oranje non riusciranno mai a sfondare davvero e noi, da italiani veri, riusciremo a contenerli con una prestazione difensiva, individuale e collettiva, straordinaria.

Si va ai calci di rigore, quelli che non risvegliano ricordi piacevoli i noi dopo l’eliminazione al Mondiale del 1998. Ma quel pomeriggio di giugno tira un’aria strana, inspiegabile. Semplicemente, non possiamo perdere. Lo mette in chiaro Francesco Totti, che con la sua sana follia fa il cucchiaio a Van der Sar. Soprattutto, lo fa il nostro Francescone Toldo che para altri due rigori, portandoci in una finale che ricordiamo ancora con grande dolore.

Nonostante questo, quel 29 giugno del 2000 rimarrà sempre uno dei ricordi più belli della nostra storia.

Photo by Pixabay

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