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Il Museo della Fiorentina racconta l’avversario Eusebio

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Nella rubrica “Campioni a Firenze” il Museo della Fiorentina celebra tutti i Campioni che hanno affrontato i viola: si parte con Eusebio.

La prima volta al Comunale di Firenze

[…] Eusebio gioca con il Benfica allo stadio Comunale di Firenze giovedì 18 giugno 1964 nella semifinale del torneo Città di Firenze, giunto alla sua seconda edizione. Vi partecipano quattro squadre: la Fiorentina, il Benfica, lo Zenith di Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, e il San Paolo. Per gli appassionati di calcio come me questo torneo è un’autentica festa.

Si disputano le due semifinali il giovedì (la prima alle ore 19.30 e la seconda alle 21.30) e il sabato la finale per il terzo e quarto posto alle 19.30 e la finale per il primo e secondo posto, quella che assegna il trofeo, alle 21.30. Per un bambino di dieci anni assistere dal vivo a quattro partite con forti squadre straniere nello spazio di due giorni è davvero fantastico, anche perché all’epoca in televisione di calcio estero e non solo se ne vede poco.

Viene trasmessa soltanto la cronaca registrata di un tempo dell’incontro più importante della giornata di serie A la domenica alle ore 19, oltre alle gare delle squadre italiane impegnate nelle coppe europee, in diretta, però, solo dalle semifinali in avanti. E, naturalmente, vengono trasmesse in diretta le partite della Nazionale (tutte quelle del campionato del mondo del 1962 in Cile, però, le vediamo due giorni dopo, perché non c’è il satellite). Ma la finale di Coppa Italia e quella di Coppa dei Campioni talvolta vengono mandate in onda in registrata.

Quando il 18 giugno, poco dopo le 19, insieme al mio papà, entro in curva Ferrovia allo stadio c’è poca gente. Alla fine, gli spettatori saranno circa quindicimila. Alle 19.30 si gioca la prima partita, quella tra il Benfica di Lajos Czeizler, allenatore della Fiorentina nel 1958/59 (quando i viola, secondi in campionato, stabiliscono il record di gol segnati nel campionato di serie A a 18 squadre, 95) e lo Zenith di Leningrado.

I miei occhi sono tutti rivolti al numero dieci della squadra portoghese, Eusebio, che l’Inter di Helenio Herrera, dopo aver conquistato la Coppa dei Campioni, segue con interesse per fargli vestire la maglia nerazzurra (ma non ci riuscirà; nel 1966 l’affare sembra fatto ma la Federcalcio, dopo l’eliminazione dell’Italia al campionato del mondo in Inghilterra ad opera della Corea del Nord nel girone eliminatorio decide di chiudere le frontiere ai calciatori stranieri).

La grande attesa…

Eusebio lo avevo visto per la prima volta in televisione nella finale di Coppa dei Campioni del 1962 tra Benfica e Real Madrid, vinta dai portoghesi per 5-3. Da “malato” di calcio avevo assistito a quella partita da solo nel tinello di casa e a otto anni la “perla nera” mi aveva colpito particolarmente. È lui, sul 3-3, a segnare le due reti che regalano al Benfica la Coppa dei Campioni. Quando arriva al torneo Città di Firenze, però, Eusebio non sta bene. È infortunato ma gioca ugualmente e in mezzora regala scampoli di bel gioco con un paio di dribbling e un tiro finito di poco fuori. Poi, però, subisce un colpo da un avversario ed è costretto ad uscire dal campo. Ci rimango davvero male e spero di poterlo vedere di nuovo nelle finali del sabato.

La partita tra Benfica e Zenith non è particolarmente bella. La vincono i sovietici per 1-0 grazie a un autogol di Cavem all’11’ della ripresa. Alle 21.30 scende, poi, in campo la Fiorentina che affronta i brasiliani del San Paolo. Nelle file dei viola di Chiappella debutta il diciannovenne centrocampista pratese Mario Bertini, appena acquistato dall’Empoli che all’epoca milita in serie C. E c’è anche Amarildo, in prestito dal Milan per il torneo Città di Firenze, che la Fiorentina acquisterà dal club rossonero nell’estate del 1967 e che a Firenze, nella stagione 1968-69, conquisterà lo scudetto.

Questa è la formazione dei viola: Albertosi; Robotti (Benaglia dal 25′), Castelletti; Guarnacci, Brizi, Pirovano; Hamrin, Lojacono, Amarildo, Bertini (Balsimelli dal 46′), Seminario. Il San Paolo va in vantaggio con un gol realizzato da Del Vecchio al 29′ del primo tempo e raddoppia con una rete di Bazzani al 38′ della ripresa. Seminario accorcia le distanze a tre minuti dalla fine, sfruttando un assist di Hamrin. La Fiorentina perde, dunque, 2-1 e deve accontentarsi di disputare la finale per il terzo e quarto posto […]

(MUSEOFIORENTINA.IT di Ruben Lopes Pegna)

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