ESCLUSIVO – Intervista a Liviana Vecchiet: “Giocavamo gratis e ci veniva fornito solo un cestino da viaggio con una bibita e un panino” - Gli Eroi del Calcio
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Donne in Gi(u)oco

ESCLUSIVO – Intervista a Liviana Vecchiet: “Giocavamo gratis e ci veniva fornito solo un cestino da viaggio con una bibita e un panino”

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Giovanni Di Salvo) – Ultimo giorno del Carnevale dell’anno 1955. Un gruppo di ragazze di Cormons, cittadina in provincia di Gorizia, nel clima goliardico che si respirava decide di calcare il terreno di gioco del campo Comunale per cimentarsi in un incontro di calcio femminile. Le magliette si prendono in prestito dalla locale formazione della Cormonese mentre come scarpe si utilizzano quelle di ginnastica che avevano in casa. La partita si rivelò un successo e così sotto il patrocinio e la guida di Mario Bigot, ex arbitro noto nel comprensorio friulano, nacque la squadra delle Furie Rosse. La compagine iniziò ad essere invitata in giro per il Friuli Venezia Giulia in occasione delle festività o delle sagre locali. Le novelle calciatrici si dividevano in due gruppi per affrontarsi tra di loro (ad esempio il 1° marzo 1960 giocarono Libere contro Romantiche) oppure per misurarsi contro formazioni maschili amatoriali come quella de I figarò Barbirs. Frattanto nella vicina Turriaco sorse un’altra squadra e così, a partire dal 25 aprile 1962, iniziarono le appassionanti sfide contro le Indomite. E nelle fila delle Furie Rosse mosse i primi passi Elena Schiavo, una delle calciatrici più forti negli anni Settanta e grande protagonista sia con la Nazionale che nei club dove ha poi militato.

Liviana Vecchiet, una delle pioniere che indossò la mitica maglia delle Furie Rosse, racconta quegli anni sbarazzini e spensierati.

Quando si unì alle Furie Rosse?

“Iniziai a giocare a pallone nel 1965. Venni invitata da una mia amica vicina di casa, Maddalena Mauro, che già da qualche tempo faceva parte della squadra di Bigot. Mi sono detta “Dai proviamo” e così la domenica mi unii a loro e disputai la mia prima partita. Giocai con le scarpe da ginnastica e mi divertii così tanto che decisi di proseguire in questa esperienza. Di lì a poco acquistai i miei primi scarpini da gioco, che ancora conservo. Il mio ruolo era quello di terzino destro.”

Come era organizzata la squadra?

“Marino Bigot era sia l’allenatore che l’organizzatore delle partite. Durante la settimana non svolgevamo allenamenti, eravamo tutte lavoratrici e pertanto non era fattibile, e quindi ci incontravamo solamente in occasione delle gare. Infatti Bigot ci comunicava il giorno ed il luogo dove avremmo giocato e chi era munita di macchina dava un passaggio a quelle che ne erano sprovviste. La nostra divisa da gioco era costituita da una maglia rossa e pantaloncini neri. Chiaramente giocavamo gratis e ci veniva fornito solo un cestino da viaggio con una bibita e un panino con mortadella e formaggio.”

Quanto duravano le vostre partite?

“Inizialmente disputavamo due tempi da trenta minuti l’uno. Poi ci è stato chiesto di aumentare il minutaggio a due tempi da 40 minuti perciò le nostre gare sono diventate da 80 minuti. Solitamente si giocava il sabato pomeriggio in modo da avere la domenica a disposizione per riposarci perché il lunedì dovevamo andare a lavorare.”

Oltre a giocare in giro per il Friuli in due circostanze vi siete spinte fuori regione. Ci racconti come furono organizzate le trasferte a S. Croce sull’Arno ed a Tresigallo.

“In entrambe le occasioni fu il figlio di Marino Bigot, che era un calciatore, ad organizzare il tutto. Il 14 maggio del 1965 a S. Croce sull’Arno sfidammo le Indomite di Turriaco. Ricordo che venne affittato un pullman e partimmo la mattina. La gara venne giocata in notturna e la sera dormimmo in un convento di suore. Il 22 luglio del 1967, invece, giocammo a Tresigallo, vicino a Ferrara, ma questa volta ci sfidammo tra di noi dividendoci in due gruppi, le Furie e le Primule. L’organizzazione fu analoga perché partimmo la mattina e poi pernottammo in un convento.”

Fino a quando proseguì la bella avventura delle Furie Rosse?

“Continuammo a giocare fino al 1972, anno in cui avvenne lo scioglimento della squadra.”

Di seguito un elenco non esaustivo delle altre pioniere del calcio femminile friulano che, nel corso degli anni, hanno vestito la maglia delle Furie Rosse:

Cumini Giuliana, Mauro Maddalena e Mauro Leni, Coston Ivana, Brandolin Anna e Brandolin Marna, Tomadin Mara e Tomadin Marisa, Scozzina Giovanna, Silvestri Maria, Mauri Franca, Pocar Aurora, Pitta Bruna e Pitta Gianna, Bon Silvia, Deganutti Anita, Vecchiet Liviana, Rottari Rina, Picech Bruna, Pernecchele Edda, Schiavo Elena, Nemaz Rita, Cantarutti Ines e Cantarutti Leda, Clauma, Stecchina Katia, Fabris Dolores, Filei Clara, Tonon Maria.

Si ringrazia Liviana Vecchiet per la documentazione fotografica messa a disposizione

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Per chi volesse approfondire l’argomento:

Giovanni Di Salvo “Quando le ballerine danzavano col pallone. La storia del calcio femminile con particolare riferimento a quello siciliano” della GEO Edizioni.

Giovanni Di Salvo “Le pioniere del calcio. La storia di un gruppo di donne che sfidò il regime fascista” della Bradipolibri (Prefazione scritta dal CT della nazionale Milena Bertolini)

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Ingegnere palermitano con la passione per il giornalismo e il calcio femminile. Autore di due libri: "Le pioniere del calcio. La storia di un gruppo di donne che sfidò il regime fascista" e "Quando le ballerine danzavano col pallone. La storia del calcio femminile".

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