Il Newcastle United e il "Combinado del Pacifico" - Gli Eroi del Calcio
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Gagliardetti & Dintorni di Marco Cianfanelli

Il Newcastle United e il “Combinado del Pacifico”

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Marco Cianfanelli) –

Esistono dei gagliardetti che vanno ben oltre la loro storia sportiva. Essi ci insegnano, come in questo caso, come lo sport ed in calcio possa unire dissapori, odio e secoli di rivalsa attraverso un pallone.

Questa è la storia che arriva dal gagliardetto del Newcatle United che l’11 ottobre 1933 incontrò in amichevole la cosiddetta “Combinado del Pacifico”, una selezione composta da giocatori peruviani e cileni che tra il 1933 e il 1934 giocò un numero abnorme di amichevoli (ben trentanove) in dieci Nazioni del Vecchio continente.

Una immagine della selezione cileno – peruviana con la maglia su cui erano apposte le rispettive bandiere. Ultimo accosciato a destra un calciatore mantiene il “gagliardetto” della squadra, in realtà una bandierina con i colori dei vessilli di Cile e Perù

Procediamo però per gradi. L’idea di costituire questa selezione venne a due imprenditori sudamericani, entrambe grandi appassionati di calcio: il primo è Waldo Sanhueza il patron della nota squadra cilena del Colo Colo mentre l’altro è Reginald (Jack) Gubbins, un peruviano di origini irlandesi. La squadra venne allestita più per business che per fini sportivi ed alla fine si arriva ad avere una formazione composta da 17 calciatori peruviani e soltanto 4 cileni, tutti appartenenti al Colo Colo. Il bello di questa squadra, probabilmente l’unico caso in cui si fusero i calciatori di due Nazioni, fu che si abbatteva la storica rivalità tra il Cile ed il Perù Nazioni notoriamente belligeranti per le “questioni” relative a dispute di territori andini nonché di quella zona denominata del deserto di Atacama, il cosiddetto “deserto fiorito”. Per la sua connotazione alla selezione venne attribuito il nome di “Combinado del Pacifico” che non fu, tuttavia, l’unico appellativo con cui questi novelli globetrotters s’imbarcarono sul piroscafo Alkmaar con direzione Liverpool. Il tour iniziò a spron battuto all’inizio di ottobre ed il debutto avvenne contro gli irlandesi del Bohemian.

Lo stupendo biglietto dell’amichevole tra il Bohemian FC e la Chili – Peruvian XI come veniva appellata dai cronisti sportivi britannici

L’11 ottobre la selezione si affaccia sulle rive del fiume Tyne dove s’incrocia con i locali del Newcastle United. Il risultato è un’eloquente sconfitta dei sudamericani per 6 – 1. Nel post-partita così si pronunciò, con pungente ironia, il manager inglese Andy Cunningham “…abbiamo apprezzato il calcio sudamericano fatto di eleganza e belle trame di gioco. Quando aggiungerà i tiri in porta arriveranno anche le vittorie…”. Il tour dei sudamericani continuò ancora arrivò in Germania dopo le leggende raccontano del Führer Adolf Hitler intento a convincere un giocatore sudamericano a giocare per l’Herta di Berlino e dell’amichevole italiana disputata nella riviera ligure contro la Pro Vercelli.

Parliamo ora, noblesse oblige, dello stupendo gagliardetto del Newcastle. In primis la bellezza dello stemma apposto al centro. In quel periodo la squadra usava riportare sui gagliardetti le insegne cittadine, una tradizione che fu avviata per le maglie, secondo la storia del Newcastle United, in occasione della finale di F.A. Cup giocata nel 1910. In tale simbolo è raffigurata l’identità e la storia di Newcastle: le torri del castello di Keep che testimoniano le origini normanne della città, i due cavallucci marini a conferma delle tradizioni marinaresche del centro inglese ed infine il leone che sorregge il vessillo con la croce di S. Giorgio. Ai piedi dello stemma, infine, il motto “Fortiter Defendit Triumphans” ossia “Trionfare per la difesa coraggiosa”.

Particolare dello stemma apposto sulle maglie del Newcastle negli anni ’10 (Fonte “The Beautiful badge”)

Maglia del Newcastle risalente agli anni ’10 (fonte “The beautiful badge”)

Tradizione, storia, calcio e la sua memorabilia passano attraverso questo gagliardetto perché, come sempre sostengo, ogni gagliardetto ha una storia da raccontarci e non solo quella sportiva.

 

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Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.

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