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25 anni fa l’addio a Federico Pisani e Alessandra Midali … l’Atalanta li ricorda

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GLIEROIDELCALCIO.COM – “Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime“.

Così l’Atalanta, citando Sant’Agostino, ha ricordato la scomparsa del suo attaccante Federico Pisani, cui è intitolata la Curva Nord dello stadio di Bergamo, e della sua fidanzata Alessandra Midali, avvenuta venticinque anni fa.

Sono passati venticinque anni, ma sembra ieri. Il vostro ricordo è indelebile… Chicco Ale siete sempre insieme a noi – si legge nella nota sul sito del club bergamasco -. Il presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta con grande commozione e affetto ricordano Federico Pisani e Alessandra Midali“.

Chicco, così soprannominato, nasce il 25 luglio 1974 a Castelnuovo Garfagnana e comincia la sua carriera di calciatore con il Margine Coperta, una società satellite dell’Atalanta in provincia di Pistoia. La Dea lo porta a Zingonia per aggregarlo nel settore giovanile e a 17 anni esordisce nella massima serie. Attaccante velocissimo e sfuggente risulta spesso e volentieri decisivo a partita in corso. Nel 1993 vince il torneo di Viareggio con Prandelli e il Campionato Primavera, poi va in prestito al Monza prima di far ritorno di nuovo a Bergamo.

“Uno Speedy Gonzales che saltava gli avversari come uno sciatore supera i pali di uno slalom…” (Cit. La Stampa, 13 febbraio 1997).

Con l’Atalanta conta 64 presenze e 6 gol prima di quella tragica serata e quel triste incidente del 12 febbraio 1997 dove insieme alla fidanzata Alessandra Midali morirà in un incidente stradale sulla sua BMW mentre percorreva l’autostrada Milano-Laghi. Con loro c’erano anche due amici rimasti fortunatamente illesi: si sposeranno e chiameranno i due figli Federico e Alessandra. La domenica successiva all’incidente si gioca Atalanta-Vicenza. La partita termina 4-0, i gol si mescolano alle lacrime dei suoi compagni e di tutti i tifosi presenti. L’Atalanta ha ritirato la sua maglia, la numero 14 e intitolato a lui il campo principale del Centro Sportivo Bortolotti a Zingonia e la curva Nord. Solo un tragico destino ha fermato la sua “serpentina” nei campi di calcio, quella corsa e quel talento promettente.

“Un giocatore veloce come “Pisu” – raccontava spesso Mondonico – serve sempre. Grazie a lui siamo tornati in serie A e ci siamo restati” (Cit. La Stampa, 13 febbraio 1997).

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