8 maggio 1974 - Il Magdeburgo vince la Coppa delle Coppe - Gli Eroi del Calcio
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8 maggio 1974 – Il Magdeburgo vince la Coppa delle Coppe

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E’ l’8 maggio del 1974 … il nostro Massimo Prati co racconta una favola … quella del Magdeburgo …

Partiamo dalla fine, cioè dal club vincitore in quella competizione. Partiamo da lontano, ripercorrendo a ritroso il lungo percorso nel tempo di cui la vittoria della Coppa delle Coppe nel ’74 fu la tappa finale.

Germania Est 1966, la dittatura stalinista è retta da Walter Ulbricht, l’uomo della nomenklatura filosovietica che cinque anni prima aveva fatto costruire il Muro di Berlino.

Quell’anno (1966) al Fußball-Club Magdeburgo arriva un nuovo allenatore: Heinz Krügel. Il Mister, originario della Sassonia, aveva un passato da giocatore nel Planitz di Zwickau.

La sua attività di calciatore terminò prematuramente nel 1950, a 29 anni, a causa di un grave infortunio. Poi, a partire dal 1951, Krügel iniziò la carriera di allenatore a Lipsia, divenendo in seguito anche Commissario Tecnico della Germania Est (1959-1961).

Krügel, come dicevo, arriva a Magdeburgo nel 1966 e ci resterà per dieci anni. Sotto la sua guida questa squadra, fino ad allora mai “scudettata”, vince tre volte il campionato tedesco orientale (1971-1972, 1973-1974, 1974-1975), due volte la Coppa della Germania dell’Est (1968-1969, 1972-1973) e, come vedremo più dettagliatamente, la Coppa delle Coppe nella stagione 1973-1974.

Tra i club più noti che presero parte a questa competizione europea in quella stagione c’erano Anderlecht, Athletic Bilbao, Borussia Mönchengladbach, Dinamo Zagabria, Legia Varsavia, Milan, Olympique Lione, Rangers Glasgow, Rapid Vienna, Sporting Lisbona, Torpedo Mosca, Zurigo.

Dopo la selezione dei sedicesimi, degli ottavi e dei quarti, alle semifinali arrivarono Borussia Mönchengladbach, Magdeburgo, Milan e Sporting Lisbona. Il calendario prevedeva Sporting Lisbona-Magdeburgo e Milan-Borussia Mönchengladbach, con incontri da giocarsi il 10 aprile 1974 all’andata e due settimane dopo al ritorno. I tedeschi orientali pareggiarono 1-1 nell’incontro dell’andata a Lisbona. Nella stessa giornata i tedeschi occidentali persero due a zero a San Siro col Milan. Al ritorno il Borussia vinse uno a zero col Milan e il Magdeburgo vinse due a uno con lo Sporting Lisbona.

Per ciò che riguarda il Milan, da segnalare che, a seguito di vari avvicendamenti che avevano riguardato anche Nereo Rocco e Cesare Maldini, sulla panchina rossonera si era recentemente insediato Giovanni Trapattoni. La partita dell’andata con il Borussia dovrebbe avere quindi segnato il debutto internazionale da allenatore di Trapattoni, anzi il debutto da allenatore tout court (se non si considerano le sue precedenti esperienze di allenatore delle giovanili e di vice). Ad essere precisi il suo era un incarico di “transizione” perché Trapattoni nella stagione seguente era destinato a divenire l’allenatore in seconda di Gustavo Giagnoni, con il quale il Presidente Buticchi aveva preso già accordi.

Quanto alla squadra tedesca, va detto che quell’anno il Borussia era secondo a un solo punto dal Bayern e, dalle cronache dell’epoca, risulta che in quella partita i tedeschi erano favoriti (in formazione c’erano nomi come Vogts, Stielike, Bonhof e il tridente Heynckes/Rupp/Jensen). Il Milan invece stava vivendo un periodo difficile: veniva da cinque sconfitte in campionato (tra cui una sconfitta per cinque a uno nel derby). In effetti, all’indomani dell’incontro di andata tra i due club, in un articolo de “L’Unità” si poteva leggere: “Il Milan che non ti aspetti realizza un inatteso exploit”. E anche “La Stampa” sottolineava come “tecnici e critici alla vigilia non avrebbero scommesso mille lire sui rossoneri”.

La mossa vincente del “Trap” fu di mettere Maldera su Wimmer e, più in generale, di optare per marcature strettissime: Lanzi su Rupp e Anquilletti su Heynckes. Il risultato fu che, a fronte di una serie di attacchi, nel primo tempo il Burussia impegnò due sole volte Pizzaballa con un tiro di Köppel al 30′ (secondo altre fonti, il tiro fu di Rupp) e di Heynckes al 39′. Il Milan invece era passato in vantaggio al 18′, con un gol di testa di Bigon su cross battuto dalla destra da Luciano Chiarugi. Nella ripresa, al 51′, raddoppio rossonero: assist dalla destra di Bigon nell’area del Borussia, tiro di Bergamaschi, respinta del numero uno tedesco e Chiarugi che mette dentro sul rimpallo da distanza ravvicinata. Si va sul due a zero e il risultato della partita di andata non cambia più.

Al ritorno, a giudicare dai titoli e dai resoconti dei giornali usciti all’indomani dell’incontro, il Borussia cercò ovviamente di ribaltare il risultato dell’andata. Ma, secondo i giornali italiani, il passaggio in finale del Milan fu giusto. Ecco quanto riporta, per esempio, “La Stampa”: “Coppa delle Coppe. Lo scatenato Borussia vince solo uno a zero. Il Milan rischia, ma si merita la finale. Autogol, poi una “epica” difesa. Sabadini beffa Pizzaballa al 28′ di gioco. Il vantaggio scatena i tedeschi, ma la retroguardia rossonera resiste fino alla fine. Grande partita di Bergamaschi. Gara durissima: Kulik e Schnellinger fuori in barella. Proteste del pubblico. Il due a zero conquistato nel match di andata ha qualificato i milanesi”.

La partita si giocò nello stadio di Düsseldorf, appena ristrutturato in vista dei Mondiali che si sarebbero tenuti di lì a poco. Il Borussia, come si intuisce dal titolo appena citato, passò in vantaggio fortunosamente ma, alla fine non andò oltre l’uno a zero. Ecco come nell’articolo, sempre del quotidiano torinese, viene ricostruita l’autorete del Milan: “Al 28′ assistiamo a un episodio che ha dell’incredibile: in seguito ad un’azione ormai prevedibile dell’attacco del Borussia, su un tiro di Vogts (NdA: secondo altre fonti il tiro fu di Sieloff), Pizzaballa avanza per bloccare, mentre Sabadini si eleva per toccare di testa all’indietro. La palla va in rete e il Milan incassa un gol assolutamente immeritato”.

Dopo quell’autorete milanista il risultato non cambierà più e i rossoneri saranno finalisti di coppa. Come già detto, nell’altro doppio incontro tra Sporting e Magdeburgo, furono i tedeschi orientali ad avere la meglio. La finale, fissata per l’8 maggio 1974 era dunque tra Milan e Magdeburgo.

La Finale

Primo tempo

Davanti a Pizzaballa, il Milan schiera Anquilletti terzino destro, Lanzi stopper, Schnellinger libero e Sabadini terzino sinistro. La linea mediana è composta da Maldera a destra, con compiti di interdizione, e Bergamaschi a sinistra che fa il tornante. Le due mezzali sono Benetti e Rivera. L’attacco è formato da Bigon, con funzione di punta centrale e Tresoldi a giocare come seconda punta.

Il Magdeburgo risponde con una linea difensiva davanti a Schulze che, da sinistra a destra schiera: Abraham, Gaube, Zapf ed Enge. Il centrocampo è formato da Tyll, Seguin e Pommerenke. In attacco: Sparwasser al centro, Hoffmann a sinistra e Raugust a destra.

La partita inizia con ritmi lenti e non rari passaggi sbagliati per entrambe le squadre. Al 4′, un tiro di Gaube è facilmente parato da Pizzaballa. Al 9′, primo corner per il Milan. Lo batte Bergamaschi ma l’esecuzione è pessima, tiro rasoterra e molto arretrato (fuori dall’area) e dopo un batti e ribatti parte il contropiede dei tedeschi orientali. All’11’, buona verticalizzazione di Gianni Rivera. Il capitano del Milan dribbla un paio di avversari e va al tiro da fuori area. Il suo tiro però non impensierisce Schulze che para piuttosto facilmente. Al 12′ una punizione dal limite del Magdeburgo finisce in un nulla di fatto. Verso il 15, a seguito di un’azione costruita da Sparwasser, Abraham, e Gaube, si registra un altro tiro verso la porta rossonera ma, anche in questo caso, la traiettoria finisce alta sulla traversa. Il Milan risponde con Bergamaschi, e anche il suo tiro finisce fuori dallo specchio della porta. Al 24′, c’è il primo corner tedesco (fino a quel momento il numero di calci d’angolo è uno a uno per parte) ma, dopo una serie di rimpalli in area milanista, è Bigon che si impossessa del pallone e tenta un contropiede. L’attaccante milanista subisce fallo. Però i rossoneri non sfruttano in modo efficace il calcio di punizione. Al 27′, secondo corner rossonero. Se ne incarica Rivera che fa partire un bel cross verso il centro dell’area tedesca. Ma Bigon non trova il tempo giusto per l’intervento.

In questa fase della partita, il Milan esercita una certa pressione e costringe spesso al fallo i difensori del Magdeburgo, ottenendo una serie di calci di punizione. Da uno di questi scaturisce la prima emozione e la prima bella azione del match: Benetti esegue il calcio di punizione con un tiro a spiovente in area tedesca. La palla arriva a Bigon che è di spalle alla porta e non riesce a girarsi, allora l’attaccante milanista decide di fare di sponda di petto per Tresoldi il quale fa partire un forte tiro che costringe Schulze alla deviazione a lato: terzo corner per i rossoneri. Cross in area di Rivera al centro dell’area ma la difesa tedesca riesce a liberare e, sul contropiede del Magdeburgo, è Pommerenke che va al tiro ma non centra la porta. Al 30′, bella triangolazione tra Sparwasser e Seguin, con quest’ultimo che crossa dalla destra e trova Sparwasser in area che colpisce di testa, ma la traiettoria del tiro del centravanti tedesco finisce di poco a lato. Al 31′, Sabadini fa una bella incursione sul lato sinistro dell’area tedesca e crossa la palla sul secondo palo, ma Abraham libera deviando di testa sul fondo: quarto corner di matrice milanista ma, sulla sua esecuzione, il pallone finisce direttamente nelle mani di Schulze. Al 33′, altra bella verticalizzazione di Gianni Rivera che termina con un tiro di poco al di sopra della traversa. Al 38′, un tiro da fuori area di Seguin finisce a lato del palo destro della porta di Pizzaballa. Fino a questo momento i portieri delle due squadre non sono stati chiamati ad interventi difficili. Al 39′, un calcio d’angolo a favore del Magdeburgo non è sfruttato dai giocatori tedeschi (computo dei corner: quattro a due a favore del Milan).

Al 40′, arriva il vantaggio tedesco. Il Milan è in attacco e perde palla sulla trequarti. Hofmann si lancia sulla sinistra per una cinquantina di metri, poi crossa al centro in direzione di Sparwasser e Lanzi, nel tentativo di intercettare, manda il pallone dentro la porta di Pizzaballa.

Al 43′, il Magdeburgo batte il suo terzo corner, senza però creare particolari pericoli, visto che Anquilletti libera facilmente di testa. La reazione del Milan allo svantaggio non è molto incisiva: al 44′ Sabadini crossa dalla sinistra in area tedesca. Bigon colpisce di testa ma Schulze para piuttosto agevolmente. Il primo tempo termina con il Magdeburgo all’attacco che guadagna il quarto corner. Il calcio d’angolo è battuto corto. Dopo una serie di rimpalli la palla finisce fuori. Ancora qualche scampolo di gioco e poi l’arbitro fischia la fine del primo tempo. Si va negli spogliatoi sul punteggio di uno a zero per I tedeschi.

Secondo tempo

Nella ripresa il Magdeburgo parte subito all’attacco, anche se le prime azioni portano a dei tiri che non centrano lo specchio della porta. Al 48′, però, c’è già un serio pericolo per il Milan. Hoffmann entra sul lato destro dell’area milanista e fa partire un tiro basso e angolato sul palo alla destra di Pizzaballa. Il portiere rossonero riesce a respingere di piede e Sparwasser tenta di mettere a rete, ma la difesa milanista riesce ad allontanare il pallone.

I tedeschi sembrano più prestanti fisicamente. Nei primi sei minuti della ripresa il Milan non riesce ad entrare nell’area avversaria, mentre al 51′, Seguin va ancora al tiro, anche se non centra la porta.

Al 54′, un tiro di Bigon viene deviato da un difensore tedesco sul fondo: il Milan batte il suo quinto corner. Sulla bandierina va Gianni Rivera che mette al centro ma, dopo un rimpallo, il pallone arriva a Benetti che tira alto. Al 59′, si registra un cambio nel Milan: esce Bergamaschi ed entra Turini. Al 61′, buona occasione per il Milan: cross dalla destra di Bigon verso il secondo palo, lì c’è Rivera che colpisce di testa. Ma sulla linea di porta c’è Abraham che devia sul fondo: sesto corner per il Milan, contro i quattro dei tedeschi. Ma l’esecuzione del corner è neutralizzata da Schulze che esce e allontana di pugni. Al 65′ Benetti impegna Schulze con un tiro dal limite ma il numero uno tedesco fa buona guardia.

Al 74′, arriva il raddoppio del Magdeburgo. Sparwasser è appena fuori dal limite sinistro dell’area del Milan e fa partire un diagonale sul palo opposto. Lì c’è Seguin che controlla di destro, entra nell’area piccola e supera Pizzaballa con un forte tiro di destro,

Il Milan prova a reagire e ottiene il settimo corner. Ma la difesa tedesca è attenta e c’è una ripartenza del Magdeburgo anche se poi l’azione sfuma sul fondo. Al 76′, Bigon conquista un calcio di punizione dal limite. Al tiro va Rivera che però tira a lato. Al 78′, Sparwasser avrebbe anche l’occasione di fare il terzo gol del Magdeburgo ma il suo tiro è deviato grazie ad un bell’intervento di Pizzaballa. I tedeschi battono il loro quinto corner. Anche se poi il calcio d’angolo termina in un nulla di fatto. Al 79′ è invece il Milan a beneficiare di un corner. È l’ottavo calcio d’angolo dei rossoneri. Sul cross dalla bandierina il subentrato Turini tenta il colpo di testa ma è anticipato da Schulze. Poi un difensore tedesco rinvia sul fondo: nono corner rossonero. Questa volta però il calcio d’angolo è battuto corto e il Milan perde il pallone. All’85’, nel tentativo di anticipare Tresoldi, Enge devia sul fondo il pallone e il Milan batte il suo decimo calcio d’angolo (i corner sono 10 a 5 a favore dei rossoneri). Sulla battuta, Schulze respinge nuovamente di pugno sul fondo: corner numero undici. Questa volta però la respinta di pugni di Schulze allontana il pallone dall’area tedesca.

Ormai mancano pochi minuti e nel filmato integrale della partita si vedono i fotografi assembrarsi ai lati del campo. Comunque Schulze è ancora chiamato all’intervento da un cross di Maldera che si trasforma in un tiro a spiovente verso la porta tedesca. Il numero uno tedesco si salva mettendo in corner. Del dodicesimo corner rossonero si incarica lo stesso Maldera. Lo batte sul secondo palo e dopo una serie di rimpalli il Magdeburgo riparte all’attacco. Mancano due minuti alla fine. L’arbitro interrompe il gioco e ordina ai fotografi di allontanarsi dai bordi del campo. C’è ancora tempo per un’ultima emozione. È l’88’: Sparwasser è lanciato a rete da un cross. Pizzaballa esce dall’area ed evita il gol allontanando di testa il pallone. Poco dopo l’arbitro fischia la fine.

Finisce due a zero a favore del Magdeburgo. Non ne ho la certezza, ma direi che per la prima e unica volta nella storia del calcio, una squadra della Germania dell’Est vince una coppa continentale.

GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati)

Il tabellino

8 maggio 1974. Feyenoord Stadion, Rotterdam.

Magdeburgo/Milan 2-0

Arbitro: Arie van Gemert (Olanda).

Marcatori: Lanzi (autorete), al 40′; Seguin, al 74′.

Magdeburgo: Schulze, Enge, Zapf, Tyll, Abraham, Seguin, Pommerenke, Gaube, Raugust, Sparwasser, Hoffmann.

Allenatore: Heinz Krügel.

Milan: Pizzaballa; Sabadini, Anquilletti, Lanzi, Schnellinger; Benetti, Maldera, Rivera; Tresoldi, Bigon, Bergamaschi (59′).

Sostituzioni: Turini (59′).

Allenatore: Giovanni Trapattoni.

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Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature). Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra. Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”,  Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing,  2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022. Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”. I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova. Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

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