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Storie di Calcio

6 dicembre 1977 – Il Liverpool vince la Supercoppa Europea

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Dopo aver vinto la Coppa dei Campioni i Reds si aggiudicano anche la Supercoppa contro l’Amburgo … il racconto di Massimo Prati

Come da formula della competizione, la Supercoppa Europea edizione 1977 si giocò in un doppio scontro di andata e ritorno tra Liverpool e Amburgo. Il Liverpool partecipava alla sfida in qualità di detentore della Coppa dei Campioni conquistata ai danni del Borussia Mönchengladbach, il 25 maggio di quello stesso anno, all’Olimpico di Roma, e l’Amburgo si presentava in virtù del suo status di vincitore della Coppa delle Coppe, ottenuta superando la sfida contro l’Anderlecht più di sei mesi prima.

 Il club inglese schierava giocatori come il grande portiere Ray Clemence, arrivato diciottenne nel club dieci anni prima. C’era poi Emlyn Hughes, giocatore versatile: un difensore che aveva pure buone qualità tecniche, tanto da essere impiegato anche come centrocampista. Degno di nota sicuramente anche Kenny Dalglish, il forte attaccante arrivato quell’anno per colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Kevin Keegan.

L’Amburgo dopo anni senza vittorie nazionali si avviava ad aprire, a partire dalla stagione 1978-1979, un ciclo di cinque anni fatto di tre titoli in Bundesliga e una Coppa dei Campioni.

Nei mesi precedenti alle due finali di Supercoppa, nei suoi ranghi era arrivata una figura di primo piano, proprio proveniente dal Liverpool. Parlo di Kevin Keegan.

All’inizio della stagione era arrivato anche Felix Magath, allora ventiquattrenne, centrocampista con buona propensione al gol che, nel club tedesco, passerà l’intera carriera, vincendo tre campionati tedeschi e una Coppa dei Campioni (oltre alla Coppa delle Coppe di quell’anno). Altro recente acquisto era stato quello di Fernand Keller, attaccante che era stato capocannoniere nella Coppa delle Coppe vinta dall’Amburgo pochi mesi prima.

A livello di coppe europee, nel periodo precedente alla doppia sfida tra Liverpool e Amburgo, e più precisamente tra l’ottobre e il novembre 1977, i tedeschi erano stati eliminati dalla Coppe delle Coppe dai belgi dell’Anderlecht. Questi ultimi si erano presi in qualche modo una rivincita perché nella finale di Coppa delle Coppe 1976-1977 erano stati i finalisti sconfitti proprio dall’Amburgo. Il Liverpool, invece, procedeva spedito per il percorso che lo avrebbe portato alla conquista, per la seconda volta di seguito, della Coppa dei Campioni. In quel periodo aveva eliminato la Dinamo Dresda.

Collezione Melodia

La finale di andata di Supercoppa in Germania non offre molti spunti di cronaca. Il risultato è di uno a uno, con gol tedesco proprio di Ferdinand Keller al 29′, in mezza rovesciata all’interno dell’area inglese e pareggio del Liverpool al 65′, con gol su colpo di testa di David Fairclough da distanza ravvicinata, su assist molto bello di Kenny Dalglish (il numero 10 dei “reds” aveva già avuto una buona occasione in precedenza, su tiro di destro finito poco sopra la traversa della porta tedesca).

Collezione Melodia

Il ritorno a Liverpool, invece, è di ben altro tenore ed è per questo che ne propongo una sintesi più dettagliata.

Primo tempo

Non passano neanche due minuti che gli inglesi si rendono pericolosi. Prima Dalglish costringe Rudi Kargus all’uscita e poi, sugli sviluppi dell’azione, McDermott fa partire un tiro che finisce sul fondo. Al 4’, un attacco dell’Amburgo porta all’ottenimento del primo angolo.  Lo batte Kevin Keegan, ma il corner non viene sfruttato efficacemente dai tedeschi. All’8’ si registra un tiro di Keegan dal limite, ma Ray Clemence si impossessa facilmente del pallone.  Al 13’, un tiro di Zaczyk finisce di poco a lato, alla sinistra di Clemence.

Nei primi venti minuti la partita è piuttosto equilibrata, con continui capovolgimenti di fronte. Poi, a partire dal 20’, inizia il tracollo tedesco.

Al 20’, gli inglesi fanno le prove generali del gol. Su un’azione offensiva i tedeschi perdono palla sulla trequarti del Liverpool. La palla arriva a McDermott che fa partire il contropiede. Dalla fascia di destra Heighway lancia per Fairclough che fa partire un tiro di sinistro. Rudi Kargus riesce a parare. Ma il gol è rimandato di pochi secondi: sugli sviluppi dell’azione il Liverpool ottiene il suo primo corner. Alla bandierina va Heighway che tira sul primo palo. Due difensori amburghesi tentennano. Si tratta di Kaltz e Hidien. Probabilmente la palla rimbalza su uno di loro e in quel frangente Thompson è bravo a calciare a rete.

La pressione inglese aumenta: al 24’, Ray Kennedy va al tiro dal limite ma Kargus intercetta la palla. L’Amburgo prova a reagire: al 27’ Ripp lancia per Keller che è nei pressi dell’area piccola inglese. L’attaccante tedesco riesce a calciare ma non inquadra la porta. Gli inglesi si portano immediatamente al contrattacco: un tiro pericoloso di McDermott è deviato in corner da Kargus che esce con buona scelta di tempo. Il corner inglese però non produce nessun pericolo. Un minuto dopo, il Liverpool ottiene un terzo corner. Questa volta è battuto corto e deviato nuovamente sul fondo dalla difesa tedesca. Così, in rapida successione, c’è un quarto corner. Nuova battuta corta, poi cambio di fascia ma anche in questo caso nessun pericolo per i tedeschi. Al 33’, un’incursione sul lato destro dell’area tedesca è neutralizzata da Kalt. Un minuto dopo è ancora Kalt a fermare un attacco di Fairclough deviando sul fondo: quinto corner inglese che finisce in un nulla di fatto. Poi, al 36’, tiro di McDermott da una trentina di metri. Il tiro è forte ma centrale e Rudi Kargus para agevolmente. Ormai siamo quasi al 37’ e un attacco di Case porta all’ottenimento del sesto corner e poi, sugli sviluppi dello stesso, al settimo tiro dalla bandierina. Ma la difesa tedesca è attenta e allontana il pallone. Al 39’, un tiro di Magath lambisce il sette. Ma un minuto dopo c’è il raddoppio inglese: un diagonale dalla destra pesca in area tedesca McDermott, il numero otto del Liverpool controlla con un colpo di petto a seguire, colpisce poi con un tiro di sinistro e supera Rudi Kargus. Si va al riposo con gli inglesi in vantaggio due a zero.

Secondo tempo

La ripresa vede subito gli inglesi all’attacco. Dopo un solo minuto Dalglish chiama Kargus all’intervento.  Nei primi dieci minuti ci sono molti capovolgimenti di fronte ma non ci sono grandi pericoli per nessuna delle due squadre e rare sono le emozioni. Al 6’, i tedeschi reclamano un fallo di mano inglese al limite dell’area del Liverpool ma l’arbitro fa proseguire il gioco e all’8’ un tiro di Tommy Smith finisce sul lato alla destra di Kargus, a conclusione di una bella triangolazione in area amburghese. Al 10’, l’Amburgo si rende pericoloso ma Clemence interviene tempestivamente. Pochi istanti dopo McDermott segna il suo secondo gol personale ed il terzo del Liverpool. È una splendida rete: dopo essersi impossessato del pallone sul lato destro della trequarti tedesca, ed essere avanzato indisturbato fino al limite dell’area avversaria, McDermott fa partire un forte tiro di destro che si infila nel sette alla sinistra del portiere tedesco. Liverpool 3 Amburgo 0.

Meno di un minuto e l’otto dei Reds segna la tripletta e il quarto gol per la sua squadra: azione di contropiede condotta da Ray Kennedy che, arrivato sul limite dell’area avversaria, fa passare un passaggio filtrante per McDermott, tiro di sinistro e portiere nuovamente battuto: Liverpool 4 Amburgo 0. Al 14’, un passaggio all’indietro di Thompson finisce sul fondo e permette all’Amburgo di battere il suo secondo corner. I tedeschi lo battono corto. Volkert scambia con Keegan, poi riceve nuovamente la palla e punta la porta avversaria ma un intervento della difesa inglese porta all’ennesima deviazione sul fondo e al terzo corner tedesco. Sulla sua battuta, la difesa inglese libera la propria area. Siamo ormai al 60’. Cinque minuti dopo, gli inglesi vanno vicinissimi al quinto gol con un insidioso colpo di testa di Neal che era intervenuto direttamente sul calcio d’angolo battuto da Fairclough. Al 65’, un potente tiro di Kennedy, su punizione da oltre una ventina di metri, è respinto dal numero uno tedesco.

Al 70’, Jimmy Case serve Dalglish in area che si ritrova a pochi metri da Kargus. Il suo è un tiro da distanza ravvicinata ma il portiere amburghese riesce ad evitare la rete. Sugli sviluppi dell’azione seguente, gli inglesi battono un corner che finisce con un tiro sopra la traversa di Kennedy. Siamo al 75’: McDermott fa partire un forte tiro che Rudi Kargus riesce solo a respingere. Sul pallone si avventa Dalglish che da pochi metri tira sopra la porta. 83’, corner per i padroni di casa sulla loro fascia sinistra del campo. Lo batte Case e Kargus respinge di pugni. Poi, nasce una serie di batti e ribatti fino a quando l’arbitro fischia un fallo a favore della squadra tedesca. Ma si capisce che i Reds non sono paghi del quattro a zero. Infatti, poco dopo, Jimmy Case scende sulla sua destra e fa partire un traversone sul secondo palo. Hidien non ci arriva ma Fairclough sì, e con un bel colpo di testa in elevazione la mette nel sette alla destra di Kargus. Siamo a quattro minuti dal fischio finale. Liverpool 5 Amburgo 0. Ma non è ancora finita, all’88’ il Liverpool batte il corner numero 11. È il solito Case che si incarica del tiro. Lo batte di destro «ad uscire» verso un punto centrale del limite dell’area tedesca. E allora inizia una specie di «effetto flipper» con quattro interventi inglesi senza che i difensori tedeschi tocchino palla (a parte il portiere). Prima un colpo di testa verso il centro dell’area, poi un secondo colpo di testa verso la porta, poi un tiro in porta ribattuto da Kargus e, infine, sulla respinta, il definitivo tiro a rete di Kenny Dalglish. È il gol del 6 a 0.

Passano due minuti e il fischio finale arriva dopo che il Liverpool ha appena terminato l’ennesima azione d’attacco.

Il match finisce con una sonora sconfitta amburghese, per sei a zero. Una sconfitta simile a quella del Milan inflitta dall’Ajax, in Supercoppa qualche anno prima. Ma, come già detto, l’Amburgo si rifarà negli anni seguenti, con alcune importanti vittorie in campo nazionale e internazionale. Quanto al Liverpool, il club inglese vincerà nuovamente la Coppa dei Campioni nell’edizione dell’anno dopo.

Tabellini delle due finali (fonte: sito ufficiale del Liverpool)

Il tabellino della finale di andata

Amburgo, Volkspark Stadion, martedì 22 novembre, 1977. Ore: 19.30

Amburgo-Liverpool 1-1

Marcatori: 29′, Ferdinand Keller (A); 65′, David Fairclough (L).

Arbitro: António Garrido (Portogallo).

LIVERPOOL: Ray Clemence, Phil Neal, Joey Jones, Phil Thompson, Ray Kennedy, Emlyn Hughes (c), Kenny Dalglish, Jimmy Case, Steve Heighway, David Fairclough, Ian Callaghan. Allenatore: Bob Paisley. In panchina: Peter McDonnell, Tommy Smith, David Johnson, Terry McDermott, John Toshack.

AMBURGO: Jürgen Stars, Hans-Jürgen Ripp, Ivan Buljan, Manfred Kaltz, Kurt Eigl, Caspar Memering, Klaus Zaczyk, Felix Magath, Kevin Keegan, Ferdinand Keller, Arno Steffenhagen.

Allenatore: Özcan Arkoç. Sostituzioni: Andreas Karow (67’), Horst Bertl (64’).

Il tabellino della finale di ritorno

6 dicembre 1977, ore 19.30. Liverpool, Anfield Stadium, 35.000 spettatori.

Liverpool-Amburgo 6-0 (2-0).

Marcatori: Thompson (20′), McDermott (40′), McDermott (57′), McDermott (58′), Fairclough (86′), Dalglish (88′).

Calci d’angolo: Liverpool-Amburgo 11-2 (7-1).

Arbitro: Ulf Eriksson (Svezia); Guardalinee: Lars Åke Björck and Alf Håkansson.

LIVERPOOL. Ray Clemence, Tommy Smith, Phil Thompson, Emlyn Hughes, Phil Neal, Jimmy Case, Terry McDermott, Ray Kennedy, Steve Heighway, Kenny Dalglish, David Fairclough. Sostituzioni: David Johnson per Heighway dopo l’intervallo. A disposizione: John Toshack, Alan Hansen, Joey Jones, Peter McDonnell. Allenatore: Bob Paisley.

AMBURGO: Rudi Kargus, Hans-Jürgen Ripp, Manfred Kaltz, Peter Nogly, Peter Hidien, Klaus Zaczyk, Horst Bertl, Felix Magath, Kevin Keegan, Ferdinand Keller, Georg Volkert. Sostituzioni: Kurt Elgi per Zaczyk al 69′; Arno Steffenhagen per Keller al 69′. Allenatore: Özcan Arkoç.

GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati)

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Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature). Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra. Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”,  Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing,  2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022. Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”. I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova. Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

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