Storie di Calcio

22 Febbraio 1987: la torsione di Berggreen batte l’incredibile Zenga

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“All’Olimpico è una schermaglia tattica”

Domenica avara di gol quella del 22 Febbraio del 1987, nonostante le tante partite suggestive e potenzialmente bellissime.

Nella giornata che avrebbe sancito la consacrazione del Napoli, corsaro in terra piemontese e vittorioso sul Torino grazie alla zampata fulminea del subentrato Giordano, la sfida degna di nota sarebbe stata quella tra Roma e Inter. All’andata erano stati i ragazzi di Trapattoni ad imporsi con un rotondo 4-1, al ritorno fu tutt’altra storia.

Un anomalo Ancelotti  baffuto apriva le danze scambiandosi i gagliardetti con Spillo Altobelli; Panatta faceva beneficienza pre partita immaginando, ai microfoni del cappelluto Galeazzi, un epilogo differente rispetto a quello del 5 Ottobre ’86; Eriksson e il Trap organizzavano tatticamente le rispettive compagini.

Per mezz’ora la noia la fece da padrona, con qualche sparuto tentativo giallorosso firmato Conti ed il suo piede di scorta. Poi, al trentesimo, la svolta della partita.

Gerolin, sceso sulla fascia a tutta velocità e in precario equilibrio, faceva partire un cross calibratissimo sulla cui traiettoria si fiondava il danese Berggreen. Colpo di testa con torsione in volo ed il bravissimo Zenga battuto.

Il ragno interista evitò il raddoppio grazie ad una serie di interventi da fenomeno, opponendosi in sequenza a Desideri (punizione diretta all’incrocio e volo plastico), Conti (parata ravvicinata su conclusione dell’ala romanista) e Nela (mano di richiamo sul colpo con dinamite del difensore).

L’avvocato Prisco, sempre pragmatico e spiritoso, ebbe a dichiarare:

“Avevo il sospetto che, non tirando mai in porta, non avremmo pareggiato”

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