GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
All’andata era finita 4-1 per i giallorossi, dopo una partita a senso unico giocata con intensità e voglia dagli uomini di Liedholm. Ci avevano pensato Chierico, Faccini e Di Bartolomei, oltre allo sfortunato Bini, a firmare la quaterna romanista. Soltanto il buon Prohaska era riuscito a risollevare il morale della truppa di Bersellini, con quel gol caparbio sul finire dell’incontro.
Così, in uno Stadio San Siro quasi deserto e alla presenza di nemmeno 2000 spettatori, il 23 Dicembre del 1981 si giocò il ritorno dei quei quarti di finale di Coppa Italia.
Un risultato già scontato, con la Roma quasi sicura di passare il turno e l’Inter intenzionata a prendersi la rivincita, magari con qualche gol di scarto. Quello che però nessuno si aspettava era la reazione rabbiosa dei nerazzurri, decisi a passare il turno e totalmente diversi rispetto all’andata.
L’eroe di quel freddo pomeriggio milanese fu il grandissimo Evaristo Beccalossi, numero 10 di assoluto valore ed al centro di un fervente dibattito pre mondiale in quel Dicembre 1981. Il sinistro aprì le marcature con un gol di bellezza e tecnica, dopo un triangolo cercato e ottenuto da Altobelli. Poi arrivò la doppietta dello stesso attaccante interista, con due guizzi di astuzia e furbizia calcistica.
L’Inter si ritrovò, così, a poter gestire un risultato ed un passaggio di turno alla vigilia insperati.
Il giusto merito alla voglia di rivalsa espressa dalla truppa di Bersellini, squadra famosa per alternare momenti di passività ad altri di estrema esaltazione.