Storie di Calcio

25 gennaio 1981 – “Dall’Irpinia a tutto il meridione un solo grido RICOSTRUZIONE” …

GLIEROIDELCALCIO.COM – È il 25 gennaio 1981 e l’Avellino torna a giocare in casa per la contesa con il Bologna di Capitan Colomba.

Il “Partenio” è stato per due mesi il “centro operativo militare” del periodo post terremoto. Si, di quel maledetto terremoto di quella maledetta domenica di quel maledetto novembre. Il 23 novembre per l’esattezza. I biancoverdi sono stati costretti a disputare partite casalinghe al «San Paolo» di Napoli, quelle con il Catanzaro e la Juventus. Ora lo stadio era stato sgombrato dalle roulotte e le tende utilizzate come sistemazioni di emergenza.

Questa partita, senza nulla togliere al dolore di chi ha perso tutto, in primis i propri cari, significa molto di più. Significa tornare, in qualche modo, alla normalità. In questa giornata la gente irpina, gli avellinesi, i tifosi dei Lupi hanno la possibilità di riabbracciarsi intorno i propri colori, intorno i propri idoli.

Agli assenti per infortunio Juary e Giovannone si sommano gli squalificati Piga e Di Somma: una formazione a ranghi ridotti. I felsinei mantengono l’iniziativa e la superiorità territoriale, ma la maggiore voglia di vincere pende verso i padroni di casa che in maniera più determinata colpiscono in contropiede per ben due volte.

Al 23’ un tocco intelligente di Ugolotti verso Massa consegna a quest’ultimo la possibilità di trafiggere inesorabilmente Zinetti. Nella ripresa, al 77’, la classica azione di contropiede: Vignola lancia Massa che appoggia in profondità su Criscimanni il quale indovina l’angolazione giusta per battere per la seconda volta l’estremo difensore del Bologna.

La vittoria lancia gli irpini verso una salvezza storica, in considerazione anche della penalizzazione di 5 punti per il calcioscommesse.  

Il calcio è tornato ad Avellino portando in dono una vittoria che dona morale alla gente e punti in classifica alla squadra. Il tutto serve a guardare con meno paura il futuro, si perché … “Il 2-0 dell’Avellino contro il Bologna ha significati superiori alla semplice vittoria acquisita meritatamente sul campo. In altra occasione si sarebbe gioito per i due punti […] Invece l’urlo di felicità che si è levato dal Partenio dopo il fischio finale di Bergamo, acquista qualcosa di extracalcistico” (Cit. Stampa Sera, 26 gennaio 1981).

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