La Penna degli Altri

26 Febbraio 1989, 30 anni fa il San Paolo inventò il “Porompompero”

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NAPOLIPIU.COM – Il giornalista e scrittore Bruno Marra, racconta la storia della nascita del “Porompompero” il mitico coro che accompagnava le magiche stagioni del Napoli maradoniano:

Ogni stagione magica a Napoli ha una sua colonna sonora. Di solito si propaga nell’aria prima che si raggiunga l’apice del finale travolgente, l’epilogo speciale dei nostri desideri, l’happy end Holliwoodiano, o la struggente scena d’amore del sogno italiano.

E’ la canzone che nasce spontaneamente dal diaframma del San Paolo e che accompagna le gesta dei Guerrieri Azzurri. Un po’ come il “Tema di Lara” per il Dottor Zivago, o Ennio Morricone per i capolavori di Sergio Leone.
La “play list” è lunga e riporta inevitabilmente agli anni d’oro maradoniani.

Il 26 Febbraio 1989, nacque il coro

Ma oggi la mente va al 1989 quando esattamente il 26 febbraio di 30 anni fanacque il mitico “Porompompero”.

Il tormentone forse più famoso mai rimbombato nell’Arena di Fuorigrotta. Non una semplice colonna sonora, ma una ninna nanna avvolgente e allo stesso tempo un canto di guerra.

Un ritornello mutuato da un brano di matrice sudamericana senza alcun significato linguistico se non quello armonioso e melodico di un ritmato onomatopeico.

Porompompero

Quel canto esasperato e ridondante di un intero popolo uscì dalle corde vocali della nostra Terra in un pomeriggio domenicale. Quando ancora si giocava tutti quanti la domenica alle 3.

Al San Paolo splendeva un sole pazzesco, sempre in anticipo sulla primavera, un fregio eterno che non cancellerà mai neppure il “calcio moderno”.
Il Napoli chiuse la storia poco dopo neppure un’ora: 3-0. Poi entrò Alemao, al rientro da una epatite che lo tenne lontano dal campo per alcuni mesi. E proprio lui segnò il gol del 4-0. Alla fine della partita mancava una ventina di minuti. Tutti a casa?

Macchè. Proprio in quel momento iniziò la festa. Non si sa bene da quale punto dello stadio partì il coro ipnotico: “Porompomperoperò-poroporompomperoperò-poroporompomperoperò-poromporompopòòò”.

Non si finì più

Io ero in Curva B e ricordo attorno a me gente che danzava, cantava, si dimenava come un rave party a cielo aperto. La partita divenne un contorno e immagino che anche Maradona e i nostri azzurri avessero per una volta più voglia di salire loro in Curva che noi di stare in campo. Un paradosso magico che spiega esattamente che cos’è l’alchimia del San Paolo.

Il match terminò. Il porompompero no. Rimanemmo sullo stadio anche dopo fischio finale perché la festa doveva continuare.

Porompomperoperò il San Paolo inventò il suo capolavoro

La melodia invase tutta Napoli anche per strada fino a sera come una meravigliosa nenia. Un urlo che attraversò l’intera città al punto che il giorno dopo “Il Mattino” titolò in prima pagina in maniera illuminata: “Porompomperoperò” certificando l’inno ufficiale di quegli anni memorabili scolpiti nel marmo. In quella primavera splendente vincemmo la Coppa Uefa in un esaltante cavalcata che ebbe da quel giorno, fino al trionfo di maggio, la sua meravigliosa colonna sonora. Nata il 26 febbraio del 1989. Esattamente oggi di 30 anni fa. POROMPOMPERO. Quando il San Paolo inventò il suo capolavoro…

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