Storie di Calcio

3 Agosto 1996: la Nigeria vince il torneo olimpico di calcio

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Ci vorranno 1000 miglia e due anni di distanza, ma alla fine la generazione d’oro del calcio nigeriano conquisterà il primo titolo nella storia internazionale del calcio africano.

Boston, 1994. L’Italia di Arrigo Sacchi si presenta agli ottavi di finale con i favori del pronostico, nonostante un girone non proprio brillante ed un Baggio apparso fuori forma e fuori ruolo. Di fronte, la Nigeria di Westerhof, compagine sorpresa e fisicamente devastante. Il sogno nigeriano durerà quasi 90 minuti, svanito per colpa della troppa sicurezza e della poca esperienza. Gli azzurri pareggeranno con il Divin Codino e, sempre con lo stesso fuoriclasse, passeranno il turno verso l’avversario spagnolo.

Athens, 1996. Questa volta, ad allenare le Super Aquile con la casacca verde, c’è l’olandese Bonfrerè. Una Under 23 incredibilmente talentosa, guidata da un ventenne di nome Kanu che ha già vinto una Coppa dei Campioni con l’Ajax. Poi ci sono il funambolico Okocha, i granitici Oliseh e West e l’esperto Amunike, quello che aveva siglato il vantaggio nella partita contro l’Italia. Di fronte alla Nigeria una corazzata chiamata Argentina. Forse una delle più forti di sempre, con una difesa stabile e quasi impenetrabile (Sensini, Ayala, Chamot e Zanetti), un centrocampo con Almeyda e Ortega e un attacco condotto da Hernan Crespo e Claudio Lopez. Arbitro Collina.

I ragazzi di Passarella si porteranno due volte in vantaggio. L’1-0 lo siglerà Lopez, con una frustata di testa su cross del compagno di reparto. Pareggerà, sempre di testa, Celestine Babayaro. Poi sarà il turno di Crespo, con un calcio di rigore dopo il fallo su Ortega. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Ci penserà Amokachi a condurre la partita verso un pareggio che sembrava ormai definitivo, prima dell’imprevista e imprevedibile zampata di Amunike.

Sarà il trionfo di un calcio in continua progressione, proiettato verso un futuro sempre più roseo. Dallo strepitoso Camerun di Italia ’90, ci saranno nazionali che condurranno un movimento verso un graduale e costante sviluppo.

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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