Storie di Calcio

9 Febbraio 1986: Scirea festeggia le 500 presenze con la Juventus

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“Ecco il mio segreto: guardare avanti senza mai voltarmi”

“Contrattacco di Scirea … Conti … subentra Rossi, Rossi, Scirea, Bergomi, Scirea, Tardelli … gol, gol Tardelli raddoppio”.

Era come veder giocare un fantasista nella propria difesa. Quel ragazzo della provincia milanese era partito dalla vicina Bergamo, plasmato da un visionario allenatore che avrebbe fatto grande il sorprendente Perugia.

Castagner lo aveva lanciato nel ruolo di libero, accanto al giovane Percassi.

La storia d’amore con la Juventus era iniziata nel 1974. Una storia d’attacamento alla maglia che sarebbe durata per 14 anni, passando attraverso gli scudetti trapattoniani e le coppe europee.

A lui, capitano di una corazzata ormai orfana del monumento Zoff, toccò il triste compito di alzare una coppa inseguita per decenni e arrivata in una delle giornate più tristi nella storia del calcio italiano.

Gaetano, quel 9 Febbraio del 1986, avrebbe toccato le 500 presenze in bianconero, a sole 34 da Giuseppe Furino, l’uomo degli 8 scudetti.

Un pareggio senza reti contro il Verona, nella stagione fortunata che lo avrebbe portato a vincere l’ennesimo tricolore contro la “sciupona” Roma e a giocare l’ultimo mondiale con la responsabilità di una pesantissima fascia da capitano.

Il mito del numero 6 continuerà a vivere nella memoria di tutto il calcio azzurro, simbolo di di signorilità e classe difficilmente ripetibili.

La Gazzetta dello Sport dell’8 Febbraio 1986

Foto Copertina PERSEMPRECALCIO

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