25 maggio: Scirea e Passarella
Questa è una storia di quasi ventisei anni fa. Una domenica tornai a casa dopo una rissa in una partita di calcio provinciale, raccontai la scena a mio nonno e lui mi disse: “Molti dovrebbero prendere esempio da questo signore”, indicandomi su un suo poster un calciatore della Nazionale italiana campione del mondo nel 1982. Non era un tifoso juventino il nonno, ma mi raccontò di quella persona andata via troppo presto, della sua correttezza e del suo stile in campo e fuori. Mi parlò di Scirea: ecco il mio ricordo di Gai, un campione che appartiene a tutti i veri sportivi. Il 25 maggio del 1953 nasceva in Argentina un altro grande libero, dal carattere totalmente opposto al ragazzo di Cernusco sul Naviglio.
Nel 2016 il Corriere dello Sport selezionò i migliori undici dell’Albiceleste, scrivendo che quando Menotti dava la formazione, prima di pronunciare il suo nome si alzava in piedi declamando: “E con il numero 6 il signor Daniel Passarella”. ‘Il Caudillo che si prese una città’ è il titolo di un paragrafo del libro di Stefano Cecchi ‘La Bibbia della fede viola’. In un numero del Guerin Sportivo di nove anni fa Matteo Dotto lo posizionò al quarto posto tra i cento di sempre della ‘Seleccion’.
GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)
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