La Penna degli Altri

Carmignani, Fabris e Martina ricordano Mario Barluzzi

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Varese Noi, a pochi giorni dalla scomparsa di Mario Barluzzi, ricorda il portierone attraverso le testimonianze di tre ex portiere che sono stati anche suoi compagni di squadra. Ecco un estratto.

[…] Manca già a tutti “il Mario”, come era chiamato Barluzzi dai tifosi tifosi biancorossi di fine anni Sessanta. Nato a Belluno nel 1935, il portiere scomparso giovedì a 86 anni in quella Varese che era diventata la sua “famiglia”, giocò prima nella squadra della sua città, per poi arrivare al Milan dove vinse Coppa Campioni (fu il vice di Ghezzi) e Coppa Italia.  […] A 34 anni Mario Dario Barluzzi arrivò al Varese per trasmettere la sua esperienza, la sua leadership e la sua umanità

[…] Gedeone Carmignani, come ricorda “il Mario”?

[…] “E’ stato un pilastro per la mia storia calcistica e personale. Mi ha insegnato tantissimo […] Allora il portiere era un po’ un kamikaze, non esistevano pantaloncini imbottiti e guanti adeguati, nella zona della porta non cresceva erba e ci buttavamo sulla segatura”.

[…] Anche Leo Fabris, altro portierone biancorosso dal ’71 al ’75, dal ’77 al ’79 e poi nella stagione 1980/81, apre il libro dei ricordi. Leo, ci racconta qualche aneddoto su Barluzzi?

[…] “Un preparatore eccellente: io ed il compianto Della Corna detto “ciuffo” eravamo giovani che scalpitavano, avevamo voglia di farci vedere, e da portiere non è facile”.

[…] Silvano Martina, numero 1 del Varese in due riprese, a metà e a fine anni Settanta, ora è anche procuratore di Gigi Buffon. Silvano, qual è il suo ricordo di Mario Barluzzi?

[…] “Arrivai a Varese dall’Inter e trovai un gruppo straordinario tra compagni, team e allenatori: era un ambiente sereno con poca pressione. A creare questo gruppo c’erano mister meravigliosi come Maroso, Barluzzi e Arcelli”.

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(VARESENOI.IT di Claudio Ferretti)

 

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