HANNO DETTO

Dramma per l’ex Juve: l’ammissione è da pelle d’oca

Una confessione toccante dell’ex Juve: il giocatore racconta senza filtri la verità su uno dei periodi più oscuri della sua carriera

Alvaro Morata ha deciso di raccontarsi come mai prima d’ora. In un documentario dal titolo “Morata: They Don’t Know Who I Am”, l’attaccante spagnolo si è aperto sul lato più oscuro della sua carriera.

L’attaccante ha rivelato i pensieri autodistruttivi che lo hanno accompagnato dopo un errore decisivo nei quarti di finale di Champions League tra il suo Atletico Madrid e il Borussia Dortmund nell’aprile 2024: in cui si è divorato un goal a soli 5 minuti dall’inizio del match. Un’occasione mancata che ha segnato profondamente la sua stabilità emotiva.

“Ti fanno male le gambe, il petto si chiude e non riesci a respirare. Avevo paura di addormentarmi e non svegliarmi più, avevo paura di tutto”, ha confessato Morata, parlando di un periodo di profondo disagio psicologico. Il centravanti, reduce anche da un rigore sbagliato nella finale di Nations League contro il Portogallo, ha spiegato come le critiche ricevute, sia con la maglia della Spagna che con quella dell’Atletico, siano state un peso insostenibile per la sua salute mentale.

Morata rivela: “Ho fatto pensieri autodistruttivi”. Il triste racconto dell’ex Juve

Alvaro Morata ha ammesso di aver seriamente preso in considerazione l’idea di fingere un infortunio pur di non partecipare a Euro 2024. Un gesto estremo, dettato dalla paura del giudizio e dal dolore accumulato negli anni: “Ho avuto molti pensieri orribili e autodistruttivi e mi è passato per la testa di fingere un infortunio, per non dover andare (agli Europei)”.

Morata rivela: “Ho fatto pensieri autodistruttivi”. Il triste racconto dell’ex Juve (Screen Ig @alvaromorata) – Glieroidelcalcio.com

“Non riuscivo a seguire la palla, non stavamo perdendo, ma dentro di me sapevo di aver gettato via una possibilità storica per raggiungere la finale. Dopo quella partita sono rimasto solo a lungo nello spogliatoio. Volevo solo piangere. Da lì è iniziato tutto”, ha raccontato.

A salvare Morata da quel baratro sono stati i suoi compagni di Nazionale, lo staff medico e una figura chiave: Andrés Iniesta. Il medico della Roja, Oscar Celada, organizzò infatti un incontro tra Morata e l’ex centrocampista del Barcellona, che ha vissuto in prima persona la depressione dopo la scomparsa dell’amico Dani Jarque. Il dialogo tra i due e il supporto della squadra furono decisivi per rimettere in piedi il numero 7.

Morata non solo ha trovato la forza di andare agli Europei, ma li ha anche vinti con la Spagna. “È come se si fosse rotto un legamento e devi reimparare a camminare”, ha spiegato la sua analista Pilar de Castro-Manglano. Un percorso complesso, ma umano, che mostra quanto fragile possa essere anche chi, dall’esterno, sembra invincibile.

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