La Penna degli Altri

Franco Carraro e gli anni del Pentapartito

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ROMAREPORT.IT (Massimiliano Cacciotti) – Vi proponiamo un interessante articolo pubblicato da Romareport.it dal titolo “1985-1993, gli anni del Pentapartito”, una analisi politica sulla Roma di quegli anni.

Chiaramente anche il calcio è presente, in particolare si fa riferimento alla figura di Franco Carraro, che in quel periodo ha ricoperto numerosi incarichi. Di seguito un estratto…

[…] Complici i grandi sconvolgimenti mondiali di quei mesi, che porteranno in breve tempo alla caduta del muro di Berlino e alla dissoluzione del blocco comunista […] un discreto aumento per il PSI, che raggiunge a Roma quasi il 14% […] il PSI ha gioco facile nel reclamare per sé il nuovo sindaco della Capitale. La nomina di un sindaco socialista è in parte anche il frutto di quello che passerà alla storia come Patto del camper, un accordo politico siglato quell’anno fra il segretario del PSI Craxi e quello della DC Arnaldo Forlani, che nella spartizione degli incarichi decisa in quella sede, avevano optato per offrire al partito di Craxi la guida di Roma, mentre la DC poteva manteneva la presidenza del consiglio nazionale.

Il candidato naturale quale sindaco targato PSI, in una Capitale tutta concentrata sugli imminenti campionati mondiali di calcio, non può che essere Carraro. Soprannominato sarcasticamente Poltronissimo per via dei molteplici e diversissimi incarichi occupati durante la sua carriera, è stato nei diversi anni presidente del Milan, della FIGC, della Lega calcio, del Coni, ministro del turismo e dello spettacolo con delega allo sport e presidente della commissione per Italia ‘90 […]

La sua nomina a sindaco viene formalizzata nel dicembre del 1989. Per i primi mesi la sua guida della città pare andare sul velluto e, tra aumento dei costi e ritardi nelle tempistiche, grazie a procedure straordinarie attivate ad hoc, le principali opere previste per i mondiali vengono comunque ultimate entro l’estate del ‘90. Una volta terminata la grande manifestazione calcistica, spente le luci sui gol di Schillaci, smaltita la delusione per la sconfitta ai rigori dell’Italia, eliminata in semifinale dall’Argentina, a Roma comincia a farsi strada un certo malcontento per come sono stati sperperati i soldi destinati alle infrastrutture per i Mondiali.

Tutte le principali opere realizzate vengono infatti rapidamente chiuse e abbandonate, dimostrandosi inutili o, nel migliore dei casi, mal concepite, nonostante i costi faraonici. Succede così al Terminal Ostiense, da cui i collegamenti per l’aeroporto vengono presto disattivati. Succede così alla stazione di Vigna Clara e a quella di Roma Farneto, con la chiusura della ferrovia diretta all’Olimpico […] Con la caduta di Carraro finisce definitivamente anche un’epoca: quella della Prima Repubblica […]

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