I capitani dell’Italia e lo scambio di gagliardetti

Se nella gran parte degli anni Venti lo scambio dei gagliardetti tra capitani, era divenuta una formalità di prassi, sul finire degli anni Venti e fino alla metà degli anni Trenta si ha una vera e propria inversione di tendenza e dei gagliardetti dell’Italia si perde praticamente ogni traccia. Dalla partita giocata il 1° gennaio del 1928 e per le successive il capitano azzurro e quello avversario scambiano omaggi floreali tant’è che tra i filmati dell’archivio Istituto Luce i servivi delle partite sono caratterizzati da frasi del tipo “il rituale scambio di fiori tra capitani” proprio per enfatizzare una procedura oramai codificata. 

Spagna – Italia 22 aprile 1928

Il tutto poteva avvenire tra capitani oppure tra i capi delegazione i quali, prima di porgere l’omaggio floreale, annunciavano il loro benvenuto associato all’immancabile saluto romano. Ed è proprio in merito a questo particolare sono alquanto curiose le disposizioni che il CONI aveva previsto per la stagione 1933 – 1934 imponendo tra gli atleti il saluto romano vietando, allo stesso tempo, la stretta di mano. I gagliardetti restano nell’oblio e sono assenti da testimonianze fotografiche e filmati dell’epoca ancora per qualche anno.

Gli omaggi floreali e il ritorno dei gagliardetti

Dal 1929 si continua con gli omaggi floreali ed i gagliardetti riappaiono nel 1934. A tal proposito abbiamo come testimonianza, la fotografia della partita Italia – Austria. In questa partita Virginio Rosetta tiene saldamente nella mano sinistra uno stupendo gagliardetto tricolore. Questo fu un modo per rompere le tradizioni in uso negli anni Venti. Una di queste era quella di utilizzare gagliardetti labari con l’azzurro predominante. È probabilmente anche uno dei primi gagliardetti in cui compare il fascio littorio e non lo stemma della FIGC insieme a tutte i ricami relativi alla partita insieme all’immancabile indicazione, in numeri romani, dell’anno dell’Era Fascista.

Italia – Austria 1934 (Getty images)

Nel 1935 la tendenza sembra confermarsi e nella sfida contro la Francia il gagliardetto ricompare di nuovo con una peculiarità che rende l’esemplare davvero unico. Infatti, il gagliardetto, sempre in tricolore come il precedente, presenta il ricamo dello stemma del Comitato Olimpico Nazionale nella parte superiore. Questa è una particolarità davvero unica e, verosimilmente, mai più ripetuta.

Italia – Francia 1935

(Le foto dell’articolo sono tratte da “Storia illustrata della Nazionale di calcio” edita nel 1952 dal settimanale “Il Calcio illustrato” e da archivio Getty Images)

GLIEROIDELCALCIO.COM (Marco Cianfanelli)

Marco Cianfanelli

Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.

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Marco Cianfanelli

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