La Penna degli Altri

Non sono andato a letto presto: vita e assist di Gianfranco Zigoni

GIOCOPULITO.IT  (Paolo Marcacci) […] “Metto fuori classifica io, Pelé e Maradona perché calcisticamente siamo tre extraterrestri”

[…] Zigo, al secolo Gianfranco Zigoni, trevigiano di Oderzo; uomo infinitamente più speciale dei cliché da George Best di provincia […] Non può bastare qualche eccesso da arricchito per far dire di te, anche a distanza di decenni, che eri e sarai per sempre unico

[…] perché il talento e la predestinazione non sono né un merito, né una colpa. Zigo può solo raccontare che quando la domenica era quella giusta, faceva il vuoto attorno a sé, soprattutto quando partiva da posizione defilata per poi accentrarsi in un ricamo di dribbling. […] a chi se lo trovava di fronte poteva far passare il pallone da ogni parte.

[…] Dove sarebbe arrivato se il talento fosse andato a braccetto con la costanza?

[…] Gianfranco Zigoni e le regole: l’aria spaesata della figurina ai tempi della sua prima Juventus; meno presenze che sveglie mattutine, i capelli tagliati corti secondo il dogma bonipertiano; tinca del Piave mai così fuor d’acqua.

[…] I capelli lunghi erano il suo tratto in comune con Gesù Cristo e Che Guevara […] lui che non era certo un santo e non poteva definirsi comunista, perché i soldi gli erano piaciuti subito, quando cominciarono a piovergli nelle tasche.

[…] La pelliccia […] se la fece regalare da una signora di Verona, che in quel modo volle sdebitarsi con Zigo per una notte d’amore clandestino in cui si rivelò amante impareggiabile.

[…] Primo giorno di febbraio del 1976, il Verona riceve la Fiorentina; a Valcareggi, tecnico scaligero, basta un’occhiata per capire che Zigo ha visto il letto all’alba, forse.

[…] Quando il “Valca” gli dice, coi suoi modi paterni, che per quel pomeriggio ha deciso di portarselo in panchina, Zigo decide a sua volta che sopra la tuta indosserà la pelliccia, proprio quella: bianca, voluminosa, forse di zibellino. I compagni non ci credono

[…] All’ingresso in campo, il pubblico veronese vede la grande chiazza bianca, lucida e pelosa, con in cima un cappello da cowboy che esalta il profilo affilato. Sembra che ci sia Bob Dylan tra Valcareggi e gli altri giocatori gialloblù in tuta.

[…] Prima di arrivare al Verona […] Zigo si era fidanzato anche col pubblico della Roma: due anni, quarantotto presenze, dodici gol ma soprattutto le ovazioni dello Stadio Olimpico nelle domeniche pomeriggio in cui il ponentino spirava nella stessa direzione del talento di Zigo, che contribuì anche alla vittoria del Torneo Anglo – Italiano del 1972.

[…] La maglia azzurra l’aveva meritata e ottenuta, Zigo […] tre convocazioni, una sola gara disputata: trasferta in Romania, serata ispirata, da par suo. La notte prima della gara, al bancone del tetro bar dell’albergo, Juliano lo aveva beccato con una generosa dose di whisky nel bicchiere.

– Ma sei matto? –

– Non sono matto, sono Zigoni. –

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Redazione

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