Storie di Calcio

Gli 80 anni di Castagner, l’allenatore dell’imbattuto Perugia 1978/79

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Aveva avuto sempre l’indole dell’allenatore, quella strana propensione a gestire dei calciatori più che essere giocatore.

Era stato un attaccante promettente, capocannoniere della Serie C con quel Perugia che lo avrebbe consacrato qualche anno più tardi.

La sua squadra dei miracoli aveva la consapevolezza della semplicità e la forza degli umili, doti grazie alle quali riuscì a raggiungere l’impensabile record di imbattibilità in campionato, traguardo mai raggiunto prima nella storia dei tornei a girone unico.

Si ispirava al calcio totale olandese, a quel modo di vedere il pallone che si distanziava totalmente dalla tradizione italiana, più dedita al catenaccio e alla protezione del risultato.

Una carriera fatta di successi partendo dalla provincia; dopo l’Umbria arrivò la capitale, sponda biancazzura. Due anni in Serie B prima del passaggio al Milan di Farina, squadra sprofondata nel baratro della cadetteria e riportata in auge da quell’allenatore dai modi gentili e dalle capacità fuori dal comune. Lo volle il mitico dirigente Ramaccioni che in lui vedeva l’uomo giusto per risalire in A. Non si sbagliava. La promozione arrivò subito, con una striscia positiva macchiata solo da tre sconfitte.

I cugini nerazzurri lo accolsero nel 1984 ed il presidente Pellegrini gli volle regalare le giocate di un tedesco tra i più forti di sempre, quel Kalle Rummenigge che guiderà l’Inter fino al terzo posto in campionato e alla sfortunata semifinale di Coppa Uefa con il Real Madrid. 

Proverbiali i suoi racconti sugli aneddoti di una carriera.

Su Maradona ai tempi dell’Ascoli (fonte Dribbling): “Ogni tanto mi capitava di vedere bussare alla mia porta Maradona che mi chiedeva il perché sostituissi il fratello Hugo molto spesso”.

Su Paolo Rossi (fonte Ansa): “Ero in vacanza in Sardegna e un giorno mi suonò il telefono. Era il presidente che mi disse allenatò, ti abbiamo fatto una sorpresa, allenerai Paolo Rossi. Rimasi ammutolito e chiesi al presidente se scherzava. Pensavo che Rossi andasse alla Juventus, o a Milano”.

Auguri mister.

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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