La Penna degli Altri

Raffaele Galli, storico ultrà della Lazio e promotore della Eagles Gallery, sottolinea l’origine biancoazzurra della squadra romana

Come già detto in un nostro articolo , i colori sociali della Lazio sono sempre stati il bianco e l’azzurro (tesi peraltro supportata dalla documentazione ufficiale rinvenuta dall’Avv. Mignogna). A questo proposito, il sito Lazio Story (con la sua penna Daniela Bonfa) torna ad occuparsi dell’argomento intervistando Raffaele Galli, storico ultrà dei romani duranti gli anni ’70 e ’80.

Lo stesso Galli, grandissimo collezionista ed esperto in materia, ha voluto sottolineare il suo punto di vista con delle dichiarazioni fatte di aneddoti di vita vissuta all’interno del contesto calcistico … “Anche io sono convinto che i nostri colori originari siano il bianco e l’azzurro. Uno dei primi cori che imparai negli anni ’70, quando cominciai a frequentare la curva, era proprio: ‘Biancazzuro è il colore del cielo, biancazzurro sei tutto per noi’. Per me la Lazio è stata, rimane e resterà per sempre biancazzurra. In più di quarant’anni ho collezionato di tutto sulla mia squadra del cuore, bandiere, distintivi, cimeli, riviste, e in questo materiale eravamo sempre menzionati come biancazzurri. Anche sulla tessera degli allora ‘Eagles’ Supporters’ campeggiava la scritta ‘Curva Nord Orgoglio Biancazzurro’, che non ammette alcun equivoco”.

Poi un parere sul perché della storpiatura degli stessi colori, soprattutto negli ultimi anni … “Io penso che la storpiatura dei nostri colori storici rappresenti per lo più una strategia di marketing, nata dall’intrinseca esigenza di voler definire l’aspetto cromatico delle maglie. Il biancoceleste potrebbe essere nato dalla voglia di distinguere la Lazio dal Napoli. Nella mia ‘Eagles Gallery’ di maglie ne ho svariate e di tante annate, alcune con un azzurro più chiaro, altre più celesti. Addirittura ricordo quella estiva del 1980/81, che era quasi un blu. Era di una nota marca di abbigliamento sportivo e non era stata creata, come si fa adesso, esclusivamente per il calcio. Ricordo perfettamente che era stata denominata dall’azienda stessa ‘Ventex’ e la si trovava in vendita, naturalmente senza il numero cucito in pelle, in una strada limitrofa a Via del Corso. Questo solo per far comprendere come l’attuale connubio tra colore della maglia e colore sociale in realtà non faccia testo. I colori sociali sono una cosa, quelli delle maglie un’altra”. 

Di seguito riportiamo il link all’articolo originale.

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Foto EAGLESGALLERY

Redazione

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