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Il “Comandante” Martini ricorda il Presidente Lenzini

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GLIEROIDELCALCIO.COM – Il Comandante Luigi Martini, terzino di spinta della Lazio Campione d’Italia del 1974, deve essere davvero molto ispirato in questi giorni. Infatti, tramite il suo profilo Facebook, ci sta regalando tante storie e tanta storia. Oggi il suo pensiero è per Umberto Lenzini.

“Il Presidente

Era nato negli Stati Uniti Lenzini. Era nato nel Colorado il 20 luglio 1912 tra il deserto, il canyon e le montagne rocciose.  Atleta sui cento metri e calciatore poi, aveva una grande passione per il calcio. Era un uomo mite, sempre serio ma che rideva con gli occhi. Ti guardava e con il suo sguardo amico e un cenno della mano ti invitava da lui. Io avevo un rapporto speciale con lui, tanto che il Lunedi dovevamo andare a pranzo insieme Era affascinato dagli scontri che avvenivano negli spogliatoi tra noi e su come facessimo la domenica a picchiare, sì ma l’avversario. Piano piano e a poco a poco era diventato uno di noi, uno di QUELLA SPORCA DOZZINA. La domenica, con lo stadio pieno faceva un giro di pista con il braccio teso e indice e medio alzati in modo da formare la V di vittoria. Simbolo creato da Winston Churchill durante la guerra. Osservando la scena Chinaglia mi dice:” Marti quello è più matto di noi. Gli voglio bene “ed io “Giorgio per fortuna che c’è Tommaso “mi sorrise e:” sì per fortuna c’è Tommaso“. Grande uomo Lenzini e grande Presidente. Rifiutò un’offerta da parte del Milan che voleva me e Re Cecconi per due miliardi, l’anno prima dello scudetto. Da lì grandi vittorie fino all’inizio della cattiva sorte che ci colpi inesorabilmente. Lenzini il Grande Presidente lottò con tutte le sue forse per mantenere in vita la magia ma iniziò il declino, inesorabile e spietato. Lui finanzio la Lazio anche quando i soldi non ne aveva più. Poi le banche gli portarono via tutto, anche la casa. Di Lui

Non si parlo più tanto ma io sono sicuro che sia rimasto nel cuore dei suoi tifosi quando con il braccio alzato e la V di vittoria fa il giro dell’Olimpico pieno di gente.

Onore a Umberto PIU MATTO DI NOI”

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