Storie di Calcio

“Il Filosofo” Scopigno parla di sé, del Cagliari e dello scudetto

GLIEROIDELCALCIO.COM – È il Messaggero Sardo del gennaio 1970 a pubblicare una bella intervista a Scopigno, l’allenatore del Cagliari fresco Campione d’Inverno.  “Il Filosofo” parla di sé, del Cagliari e dello scudetto.

In primis ci si chiede chi è Manlio Scopigno che non pensa al calcio…

“Sono la persona più normale di questo mondo. Mi chiamano filosofo, nonostante non abbia studiato filosofia, perché sono uno che vive alla giornata, che non sa mai quel che potrà succedere domani. Vivo come vivono tutti quelli che fanno il mio stesso mestiere. Stadio, aereo, albergo, ristorante, e ancora stadio, aereo … E quando non sono né allo stadio, né sull’aereo sono in camera a dormire. Lo stadio ed il letto son due cose che adoro”.

Da allenatore cacciato, con il Bologna, ad allenatore della squadra prima in classifica maggiore candidata alla vittoria finale. Cosa è cambiato nello Scopigno allenatore?

“Niente è cambiato, e cosa vuole che sia cambiato? L’ho detto, io prendo la vita così come viene, per questo mi chiamano filosofo. Potrei anche dire che quei dirigenti avevano sbagliato a cacciarmi, ma non servirebbe e per questo non lo dico…”. Dicendo così in realtà lo ha detto…

Scopigno è squalificato, dopo la partita di Palermo, conclusasi con la prima sconfitta del Cagliari, Il Filosofo apostrofò un guardalinee con dei termini evidentemente “pesanti”, tanto da costringere il giudice sportino ad infliggergli cinque mesi di squalifica ridotti poi a quattro. “Non ho fatto nulla”, dice Scopigno, “Nel linguaggio corrente, quello di tutti i giorni, ci sono parole che possono anche essere considerate da ragazzacci, ma che ormai non possono più esser prese alla lettera e ritenute offensive dalla persona alla quale sono rivolte. Ecco, lo dico che quelle mie parole sono state male interpretate. C’è stato un equivoco colossale alla base della decisione del giudice sportivo e, prima ancora, del violento referto del guardialinee”.

Poi la domanda più ovvia, scontata… “Scopigno, ma questo scudetto, il Cagliari, lo vince davvero?”“E che ne so? Non sono mica Herrera, io, le profezie non le faccio… Ma che domande, certo che lo vince. E quale è oggi la squadra che è in grado di raggiungerci? Bisognerebbe che noi ci fermassimo. Ma ha visto contro il Torino e la Sampdoria? La squadra è forte, caspita se è forte! È vero che nessuno può farsi illusioni, perché ci vuole ancora mezzo campionato da qui alla conclusione. Però io a questo scudetto ci credo”. 

Intervista tratta dal Messaggero Sardo del Gennaio 1970 a cura di Milvio Atzori

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