Storie di Calcio

Il giovane Gianluca Vialli, detto “Brindisi”

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Uno dei più grandi attaccanti della storia italiana, punta di diamante della Sampdoria di Mantovani prima e della Juventus di Lippi poi.

Gianluca Vialli ha attraversato due decenni fondamentali del calcio italiano, i due decenni forse più belli, più spettacolari, più intensi. Ha saputo costruirsi una carriera unica nel suo genere, facendo anche da apripista all’espatrio dei giocatori nostrani in terra straniera.

Quella carriera era iniziata nella sua Cremona, a soli 16 anni, vestendo la maglia grigia e rossa della Cremonese. Qualche spezzone di partita nella stagione 1980/81 e una sorta di consacrazione in quella successiva.

Nell’anno che portava al Mondiale spagnolo, il ragazzino riccioluto faceva già parlare di sé per via di una precocità e di un talento inusuali. Per tutto lo spogliatoio era affettuosamente Brindisi e i compagni intuivano di avere accanto un giocatore dal grande futuro, una punta che era più mezzapunta, intelligente come pochi e in grado di aiutare all’impostazione di un tipo di gioco nuovo, moderno, innovativo.

Su La Gazzetta dello Sport gli si chiedeva se l’attenzione riservatagli dagli addetti ai lavori fosse eccessiva oppure giustificata:

“Io non penso a chi mi guarda, punto ad affermarmi come professionista nel calcio”

Gianluca, alla fine di quella stagione, metterà a segno 5 gol in B, tra cui l’ultimo gol in campionato dei lombardi. La sua Cremonese, guidata dallo spirito combattivo del subentrato Mondonico, seppe conquistarsi una permanenza in cadetteria grazie a 5 vittorie e due pareggi nelle ultime 7 partite.

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