Storie di Calcio

Il miglior Lilla di sempre… Romualdo Capocci a Gli Eroi del Calcio

GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – “C’è un filo conduttore che lega “ieri” e “oggi”, ci aveva detto qualche giorno fa il Presidente del Legnano Giovanni Munafò, durante la nostra intervista relativa all’iniziativa della società lilla volta ad eleggere il giocatore più importante della propria storia. Ha vinto colui che da quasi cinquant’anni “vive” con la squadra, ricoprendo nel tempo molti ruoli: Romualdo Capocci.

“Appena mi hanno comunicato ufficialmente che ero stato scelto io, ho rivisto il film di tutti questi anni… dal primo giorno ad oggi”, queste le prime parole di Capocci da noi raggiunto per l’occasione, “tanti tantissimi anni rivisti velocemente. Non sono stato certamente il giocatore migliore, ma evidentemente il più amato”. Cuore ed emozione, così potremmo ribattezzare l’uomo che abbiamo dall’altra parte del filo. Romano di Centocelle, giunge a Legnano a soli ventitré anni, “Grazie ai buoni uffici di Walter Crociani, all’epoca Direttore Sportivo della Tevere Roma dove io giocavo, arrivai a Legnano nel novembre del 1970. Era il Legnano del Presidente Augusto Terreni, tra i più grandi presidenti. In quella stagione ci salvammo, io feci il mio esordio a Venezia”. Da qui inizia una storia d’amore, che vede il Capocci calciatore collezionare 297 presenze e 36 reti con la maglia Lilla.

“Il momento più importante e bello da calciatore fu sicuramente lo spareggio salvezza contro la Pro Vercelli del 1979, che ci salvò dalla D, ma ricordo anche i derby con la Pro Patria, sempre molto tesi e agguerriti. Smettere di essere calciatore è stato il momento più duro. Un momento amaro e dolce allo stesso tempo perché rimasi comunque in campo allenando da subito la squadra dei giovanissimi. Da allenatore mi sono preso la soddisfazione di guidare la prima squadra alla salvezza nella stagione 1983/84, dopo essere subentrato a Pietro Maroso: un grande piccolo miracolo. Non ultimo anche il titolo di campione italiano categoria allievi nel 1991, conquistato battendo in finale il Gubbio nella finale di Siderno”

Praticamente un plebiscito quello che ha eletto Capocci il “migliore di sempre”, 516 preferenze, ben oltre le 355 di Luciano Sassi che fu lo storico capitano del Legnano ai tempi della serie A, poi allenatore e dirigente, insomma un altro mostro sacro. Alle spalle dei primi due ecco gli altri nomi che avranno una loro fotografia esposta al “Giovanni Mari”: Natale Lamera, Gigi Riva, Daniele Fortunato, Walter Novellino, Carl Eric Palmer, Riccardo Talarini, Oscar Lesca, Giovanni Xotta e Davide Fortunato.

“Mi cercarono anche il Como e il Catanzaro”, ci dice Capocci, “ma all’epoca comandavano i presidenti e non se ne fece più nulla. Credetemi nessun rammarico, qui ho trovato la mia dimensione, la mia casa e mia moglie”. Abbiamo anche il tempo di parlare della differenza tra il calcio attuale e quello giocato da Capocci: “Un calcio tanto diverso. In primis ci si identificava molto con i colori delle società in cui si giocava, non si cambiava spesso. Oggi trovare qualcuno che rimane dieci o più anni in un club è davvero difficile, prima era quasi scontato. Sia in serie A che nelle serie inferiori. Ora poi il calcio è molto più fisico, veloce. Non credo però più tecnico”.

Poi un ultimo messaggio: “Non sono stato un fuoriclasse in campo, ma ho sempre dato tutto quello che avevo. E questo è stato compreso e ammirato”.

Grazie Romualdo

Federico Baranello

Classe ’68, appassionato di un calcio che non c’è più. Collezionista e Giornalista, emozionato e passionale. Ideatore de GliEroidelCalcio.com. Un figlio con il quale condivide le proprie passioni. Un buon vino e un sigaro, con la compagn(i)a giusta, per riempirsi il Cuore.

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Federico Baranello

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