La Penna degli Altri

Il “pirata partigiano” che fece goal allo Stabia, la storia dell’ala destra granata Jean Castagnola

ASALERNO.IT (Marco Rarità) – […] Ala destra con piedi da favola, il “pirata” di Riva Trigoso, più avanti scopriremo perché. Nato in questa frazione di oltre 3mila anime a Sestri Levante, Rigo è la patria dei cantieri navali di Fincantieri, stiamo parlando di Jean Castagnola che ha cominciato a giocare a calcio nella Società Ginnastica Andrea Doria, una sola presenza giusto qualche mese prima della fusione con la Sampierdarenese da cui nacque la Sampdoria. Ma per parlare di Castagnola, ricordato anche come Giovanni ma per tutti Jean dobbiamo tornare ancora indietro negli anni.

Era un cuore partigiano, un intero capitolo gli è stato dedicato nel diario di Aldo Vallerio Riccio “Ne è valsa la pena”, racconti di azioni della “squadra matta”, ovvero la guerriglia partigiana sull’Appennino e sul mare[…] Nel diario “Ne è valsa la pena” il capitolo riservato si chiama proprio “Il Pirata di Riva Trigoso”. Riportiamo uno stralcio di quel racconto:

“Jean Castagnola di Riva Trigoso da partigiano aveva scelto di chiamarsi “Pirata”, ma contrariamente a quanto si potrebbe arguire dal nome di battaglia, non era finito fra i distaccamento di prima linea. Ragazzo intelligente, di buona cultura, era stato subito notato negli ambienti del comando di Divisione, che se lor era subito accaparrato. Fu infatti assegnato al servizio interdenza e in questo incarica il Pirata si distinse per la sagacia, il suo impegno e il suo altruismo. Era questo un compito oscuro ma di grande e vitale importanza, bisogna procurare il “fieno” e non solo quello ad una divisione composta da centinaia di giovani puledri sempre affamati. Il giovane partigiano di Riva Trigoso, che dopo la liberazione doveva poi diventare un valente ed apprezzato calciatore, non si spaventò e anzi assolve al proprio impegno con grande merito e indubbie capacità. In mezzo alla neve e alla bufera per mesi e mesi dimostrando una tenacia eccezionale e un fisico forte come il ferro”.

[…] E sì, è lo stesso uomo che il 23 dicembre del 1951 segnò la rete del vantaggio per i granata al San Marco di Stabia, con un destro stupendo impossibile da prendere per Renato Giudici. Poco importa se, nella ripresa, gli uomini di Hiden furono raggiunti da una rete del piemontese Palma, bomber dello Stabia. Cesare Jonni di Macerata fischiò poco dopo la fine del match, era una Salernitana da centro classifica con timidi ambizioni di risalita, lo Stabia invece retrocesse all’ultimo posto con 18 punti raccolti. Quello di Jean Castagnola fu l’unica e l’ultima rete in B a Castellammare per i granata, la storia di un partigiano che ha avuto il granata nel destino.

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Redazione

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