Il ritorno di Pablito Rossi dopo la squalifica del 1980. Succedeva il 2 Maggio del 1982. Quel giorno e quelle partita raccontati da Storie di Calcio in un articolo del quale vi proponiamo un estratto.

[…] Alle quattro della sera «Pablito» scese nell’arena di Udine per dimostrare non solo agli altri ma anche a se stesso che i due anni di ingiusto esilio dai campi di gioco lo avevano restituito integro alla Juventus e alla Nazionale.

[…] Alla vigilia del grande ritorno, con l’umiltà dei campioni autentici che forse proprio nella paura di un insuccesso finiscono per trovare la molla principale del loro successo, si confessava ai cronisti con queste parole: «Ufficialmente mi dicevo che tutto sarebbe passato, ma in realtà in questi due anni mi sono sentito quasi una controfigura di me stesso. Era come guardarmi in una fotografia scattata chissà quando e non riconoscermi. E in quei giorni soltanto con la rabbia riuscivo a giustificare i miei allenamenti che finivano per diventare interminabili perché non si concretizzavano mai in una vera partita. Con la rabbia, quindi, ma anche con l’orgoglio di un uomo comune che non vuole sentirsi emarginato».

[…] Giorni e mesi difficili, dunque, soprattutto intimamente. Poi il rimpianto ossessionante del pallone pronto a lacerarlo ogni domenica pomeriggio, in uno stillicidio di interviste provocatorie e di promesse rubate e subito smentite unicamente per pudore il giorno dopo. E al solito ritornello di una Juventus e di una Nazionale in attesa dei suoi miracoli.

[…] Forse ripensò alle promesse fatte in mattinata per telefono alla moglie Simonetta dal ritiro di Tricesimo, forse ripensò ai discorsi notturni fatti con Tardelli che divideva con lui la camera 211 dell’Hotel Boschetti, forse cercò tra i quarantamila i genitori e il fratello Rossano (che da ragazzo tentò pure lui l’avventura calcistica nella Primavera della Juventus, ai tempi in cui Italo Allodi era un dipendente di Boniperti) venuti da Prato. […] Quel giorno in tribuna allo Stadio Friuli c’era anche Enzo Bearzot, il CT che di lì a poco avrebbe diramato la lista dei 22 per i Mondiali spagnoli. Al momento del suo gol, come in un crescendo rossiniano, il Vecjo fu il primo ad alzarsi in piedi ed applaudire il suo eroe ritrovato.

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(STORIEDICALCIO.ALTERVISTA.ORG)

 

Redazione

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