La Penna degli Altri

Italia – Argentina, la semifinale che fece piangere l’Italia

(ULTIMOUOMO.COM di Daniele V. Morrone)

Analisi di Italia – Argentina a cura de Ultimo Uomo. Ecco un estratto.

[…] I giocatori sbucano fuori dal tunnel del San Paolo e vengono abbracciati dalla luce giallo paglierino del tramonto estivo napoletano. […] Attaccati alla televisione si stima ci siano più di 27 milioni di italiani. Questa non è una partita del Napoli di Maradona e all’ingresso in campo dei giocatori il San Paolo scandisce chiaro e forte: «Italia Italia Italia».

[…] Maradona pare l’unico che ha voglia di scherzare: la semifinale tra Italia e Argentina è una cosa serissima. […] Ancora una volta sulle spalle di Maradona viene messo il peso di salvatore. Il ct è sempre Bilardo, che motiva i suoi giocatori con la solita calma: «O raggiungiamo la finale o speriamo di schiantarci con l’aereo che ci dovrebbe riportare in Argentina». Dall’altra parte, però, la pressione non è certo inferiore. L’Italia è consapevole degli sprechi e delle speculazioni che hanno significato l’organizzazione dei suoi Mondiali.

[…] L’Italia di Vicini piace trasversalmente forse anche perché non nasce attorno al blocco di una singola squadra, ma dall’unione di una generazione di giocatori che il ct ha cresciuto negli anni e che ora si trova nel picco della carriera. Vicini costruisce la sua Nazionale attorno a blocco della sua Under-21, li chiama “i miei ragazzi”: Mancini, Zenga, Vialli, Ferri, Giannini, De Napoli, Donadoni erano titolari nell’Europeo U-21 del 1986 e poi nell’Europeo della nazionale maggiore del 1988.

[…] La semifinale doveva essere solo l’ennesima tappa della marcia trionfale, però si gioca a Napoli. Cosa già prevista, avendo la finale all’Olimpico. Non prevista era invece la possibilità di avere contro l’Argentina. Perché Argentina significa Maradona e Maradona significa Napoli. Va detto che la possibilità dell’Argentina a Napoli era remota: era stata inserita nel tabellone opposto con la semifinale a Torino. La partita scorre tra un’Argentina che cerca il gol con continuità pur arrivando alla conclusione sempre in modo sporco o impreciso e un’Italia che nella sua testa vorrebbe ripartire, ma a cui il pallone sembra scottare veramente troppo al contatto con i piedi per riuscire a creare una manovra pulita. Se si riescono ad associare ne esce fuori una trama interessante, ma manca la tattica per poter rendere riproducibile queste associazioni in campo. Insomma l’Italia non gioca male, ma non ha gli strumenti tattici per poter dare il meglio al talento a disposizione, Giannini e Donadoni su tutti. L’Argentina, che ha meno talento distribuito, sembra sfruttare meglio le sue qualità in campo.

[…] All’ottantesimo Donadoni riceve palla al limite dell’area e serve De Agostini liberissimo in area. Il centrocampista della Juventus però tira addosso al portiere. Lì forse la palla ha pesato troppo, sicuramente in quel momento è finita la capacità dell’Italia di arrivare pulita in area di rigore. La partita si fa ancora più spezzettata, ansimante.

[…] Neanche con un uomo in più l’Italia, completamente drenata di energie psicofisiche, riesce a evitare di arrivare ai calci di rigore. Per la prima volta nella storia l’Italia si gioca un passaggio del turno ai rigori, e come sappiamo non sarà l’ultima.Nei minuti precedenti Vicini è preoccupatissimo, non riesce ad arrivare a 5 rigoristi. Giannini era rigorista, ma è già uscito, Schillaci si è infortunato durante i supplementari e quindi non se la sente di calciare. Curiosamente i primi due a calciare per l’Italia sono Baresi e Baggio, che segnano entrambi come non faranno poi nella finale del 1994. L’Argentina risponde rete su rete e sul 3-3 si presenta Donadoni, a cui però Goycochea para in tuffo alla sua sinistra. Per andare in vantaggio si presenta sul dischetto Maradona. Cinque passi partendo leggermente dentro l’area, guardando solo la palla calcia alla destra del portiere come aveva fatto, sbagliando, contro la Jugoslavia nel turno precedente. Il tiro è rasoterra e secco, Zenga è spiazzato. La corsa di Maradona a pugni serrati e braccia aperte fino alla panchina è una delle fotografie della partita che poi si rivedranno. Più che felice sembra liberatosi di un peso. Peso che ha passato sulle spalle di Aldo Serena, che soverchiato dagli eventi calcia piano e a mezz’altezza alla sinistra di Goycochea, l’eroe della partita. Bruno Pizzul chiosa: «L’Argentina è finalista in Coppa del Mondo, sono immagini che non avremmo mai voluto commentare».

 

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Redazione

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