Storie di Calcio

27 dicembre 1978: Kevin Keegan vince il suo primo Pallone d’Oro

Published

on

Kevin Keegan vince il suo primo Pallone d’Oro


45 anni fa, Kevin Keegan conquistò il primo Pallone d’Oro. Dalla lettura di un sito tematico inglese scopriamo che il quindicenne Josef Kevin Keegan fu notato da un osservatore dello Scunthorpe United che, terminata la sua pinta di birra e uscito da un pub, gli vide fare un incontro sulla fascia di destra in un campetto che aveva sede vicino al locale. Alla fine della partita, Bob Nellis (l’osservatore) contattò il giovane e organizzò quindi il provino con lo Scunthorpe United. Un test consistente in una corsa campestre e in una partitella giocata nel parcheggio antistante allo stadio del club.

Il provino, a differenza di un altro test che Keegan aveva avuto in precedenza col Coventry e in cui il giovane era stato scartato per la bassa statura, ebbe un esito positivo. Il manager del club non fece neanche terminare la partitella. Invitò il giovane Keegan nel suo ufficio e cominciò le pratiche che avrebbero portato al suo inserimento nel club.

Era l’estate del 1966 e da lì ebbe inizio la carriera del futuro fuoriclasse inglese. Circa due anni dopo, il 16 settembre del 1968, ci fu l’esordio in prima squadra di Keegan. Lo Scunthorpe United era un club di quarta divisione. La squadra di football condivideva il campo con quella di rugby. I giocatori a turno guidavano il minibus per le proprie trasferte e d’estate arrotondavano con lavori part-time. Keegan per esempio in quel periodo lavorò per una società specializzata nella produzione, nella posa e nella manutenzione dei binari, una ditta che lavorava su appalti delle ferrovie del Regno Unito.

Il passaggio al Liverpool

Dopo un centinaio di presenze col suo primo club in un paio di stagioni, nel 71’, Keegan passa ai “Reds” del Liverpool per poco più di 30.000 sterline. Se il dato del sito di calcolo, di stima e di aggiornamento di un capitale, della pagina che ho consultato è corretto, dovrebbe trattarsi di una cifra equivalente a 225.000 euro odierni.

Da lì in avanti la sua carriera di calciatore è cosa nota: una decina di anni in nazionale (1972-1982) sei anni al Liverpool (1961-1977), tre anni ad Amburgo (1977-1980). Poi, il rientro in Inghilterra: prima al Southampton (1980-1982) dopo al Newcastle United (1982-1984) e infine una breve e conclusiva esperienza al Blacktown City (1985).


Col Liverpool il suo palmares consta di tre campionati (1972-1973, 1975-1976, 1976-1977), una Coppa d’Inghilterra (1973-1974), due Coppe UEFA (1972-1973 e 1975-1976) e una Coppa dei Campioni (1976-1977). A questi titoli va aggiunto quello della Bundesliga che il giocatore vince con l’Amburgo nella stagione 1978-1979.

Al momento del conferimento del primo Pallone d’Oro (ne riceverà un secondo l’anno dopo), Keegan era appunto da più di un anno in Germania.

L’articolo di France Football, in cui si spiegano i motivi dell’assegnazione del titolo, firmato come era a quei tempi tradizione da Jean-Philippe Réthacker, si apre con un titolo che sottolinea come Keegan sia il quinto giocatore britannico insignito di tale onorificenza. Poi troviamo l’incipit, enfatizzante la lotta “accanita” al termine della quale Keegan si impone su Krankl di una manciata di punti, con l’importante dettaglio -fornito a corollario di questa prima considerazione- di nove punteggi pieni assegnati da vari giornalisti all’inglese dell’Amburgo e otto attribuiti all’austriaco del Barcellona (ogni giornalista della giuria poteva assegnare da uno a cinque punti). 

Kevin Keegan: l’unico nella classifica del Pallone d’Oro a non aver partecipato al Mondiale

Ma, a onore di Keegan, nell’articolo si evidenzia il fatto che il fuoriclasse inglese è stato l’unico, tra i primi otto classificati, a non avere potuto beneficiare della vetrina mondiale di Argentina ‘78. D’altra parte -si ricorda subito dopo- nell’edizione precedente il Pallone d’Oro era sfuggito di mano al fuoriclasse Inglese solo di un soffio. 

Invece, nell’edizione Pallone d’Oro del ‘78, è forse prevalsa la volontà di fare ammenda rispetto all’anno prima da parte di alcuni giurati di “France Football” e, soprattutto, ha influito la serie di splendidi match giocati da Keegan con i “dinosauri” amburghesi: eccellenti prestazioni che hanno spostato l’ago della bilancia a favore dell’attaccante inglese. 

Questa parte, per così dire introduttiva del pezzo, si conclude tornando al riferimento nel titolo e precisando che i quattro giocatori britannici ad avere preceduto Keegan nell’ottenimento del Pallone d’Oro erano stati Stanley Matthews (1956), Denis Law (1964), Bobby Charlton (1966) e George Best (1968). E poi si precisa pure che Keegan è il terzo giocatore di seguito della Bundesliga a vincere il Pallone d’Oro, dopo Franz Beckenbauer e Allan Simonsen.

Dopo questa premessa, nell’articolo troviamo una parte intitolata “Un Vero Capo”. In essa troviamo un raffronto tra “il Keegan del 1977” ancora a Liverpool e “il Keegan del 1978” approdato all’Amburgo. Il primo era indistruttibile e completamente affidabile come un meccanismo veramente ben lubrificato: un giocatore che era soprattutto la massima espressione di individualità, capacità di cui aveva dato prova con la sfida nei confronti di Berti Vogts, nella finale di Coppa dei Campioni all’Olimpico di Roma, giocata dal Liverpool contro il Borussia.

L’uomo dalla performance irresistibile

Quel Keegan, secondo Jean-Philippe Réthacker, era l’uomo della performance irresistibile, del colpo di genio, del dribbling incontenibile, dell’accelerazione irrefrenabile, autore di tiri-cross micidiali (come quello che superò Curkovic nei quarti di finale a Liverpool, un gol che costò ai verdi del Saint-Etienne l’eliminazione dalla Coppa Campioni). Era l’uomo idolatrato dai tifosi dei “Reds” e che per questo fu incoronato “King of the Kop” (il Re del settore più caldo dell’Anfield Stadium). 

A quei tempi -secondo il giornalista francese- più che del collettivo nel suo insieme, Keegan beneficiava di una grande intesa con il gigante Toshack, suo compagno di reparto. Il gallese era estremamente differente per caratteristiche fisiche e tecniche e, per questo motivo, perfettamente complementare con Keegan. Il gigante di Cardiff era capace di inserirsi nell’area avversaria e di creare profonde crepe nel muro difensivo della squadra rivale, mentre Re Kevin era abile a infiltrarsi in queste brecce per sferrare il colpo letale. 


Poi, secondo il giornalista francese, c’era stata la trasformazione nel nuovo Keegan, quello “tedesco”, quello definito dai suoi pari della Bundesliga come il migliore calciatore dell’anno: un uomo al servizio della sua squadra, sempre presente in ogni parte del campo in cui la sua presenza fosse necessaria, per recuperare un pallone o dare una mano a un suo difensore o a un suo compagno di centrocampo, per impostare, dribblare, fare un traversone, uno splendido passaggio, un tiro o per finalizzare lui stesso un’azione di attacco con una zampata da vero felino.

E dopo questa sintesi dell’articolo sul Pallone d’Oro del 1978 pubblicato da “France Football”, possiamo passare alla stampa italiana, e più in particolare a “La Gazzetta dello Sport.”

Kevin Keegan: Pallone d’Oro e Mister Europa 1978

La “Rosea” apre il suo servizio dedicato al Pallone d’Oro di quell’anno con il titolo: “Keegan Mister Europa 1978.” Poi, nel sottotitolo, si legge: “Votazione a sorpresa: tutti si aspettavano Kempes.” Ma l’argentino (giocando nella nazionale del suo paese) non ha potuto essere votato. Il Pallone d’Oro a Keegan rappresenta un incoraggiamento al calcio inglese. Per la prima volta, due italiani nei primi cinque: Bettega (che l’anno scorso si qualificò tra i primi) e Rossi quinto» (N.d.A. Si tratta di un riferimento impreciso: nella classifica del Pallone d’Oro del 1969, troviamo Rivera al primo posto e Riva al secondo).

Nella parte iniziale dell’articolo si approfondiscono i dettagli del rifiuto della candidatura di Kempes, precisando che tale candidatura, nonostante la recente naturalizzazione spagnola, è stata scartata a causa della partecipazione di questo giocatore ai Mondiali con la nazionale argentina. L’eliminazione di Kempes, dalla rosa dei papabili, ha stupito un po’ tutti, anche perché questo attaccante era stato protagonista di notevoli prestazioni con l’albiceleste ad Argentina ‘78, nei Mondiali vinti appunto dai padroni di casa.

A questo proposito, l’articolo della Gazzetta, pubblica un importante chiarimento fornito da “France Football” nella persona di Jacques Thibert: “Abbiamo voluto conservare il nostro carattere europeo: altre volte abbiamo dovuto scartare giocatori come Piazza, Bianchi, Luis Pereira che, come del resto Kempes, avrebbero potuto facilmente imporsi. Ma questi giocatori appartengono tutti a paesi non europei.” 

L’omaggio nei confronti del vincitore

Chiuso il discorso su Kempes nell’articolo della “Gazza” si passa all’omaggio nei confronti del vincitore. Nel quotidiano venivano riportate le considerazioni di un altro componente della redazione di “France Football”: l’editorialista Jacques Ferrand. Il cronista sportivo francese torna a sottolineare aspetti che già abbiamo avuto di constatare all’inizio di questo capitolo. Questo è un estratto dell’articolo: “Keegan ha avuto un unico torto che avrebbe potuto costargli caro: non ha avuto la chance di partecipare alla Coppa del Mondo. In ogni caso, nonostante questo handicap, la sua vittoria è netta […] Il Pallone d’Oro a Kevin Keegan -conclude Jacques Ferrand- è un riconoscimento a tutto il calcio inglese, un riconoscimento e una rivincita.”

La scheda del giocatore

Nome: Kevin Keegan.

Nazionalità: inglese. 

Nato il: 14 febbraio 1951, a Armthorpe (Inghilterra). 

Altezza: 1,70m; peso: 67 kg. 

Ruolo: attaccante. 

Club: Scunthorpe (1968-1971), Liverpool FC (1971-1977), Amburgo SV (1977-1980), Southampton (1980-1982), Newcastle United (1982-1984) e Tigers Kuala Lumpur (1984-1985). 

Palmarès da calciatore: Coppa dei Campioni 1977. Coppa UEFA 1973 e 1976. Campionato d‘Inghilterra 1973, 1976 e 1977. Campionato Tedesco 1979. Coppa d‘Inghilterra 1974. Charity Shield 1974 e 1976. Capocannoniere Euro 1980 (7 reti). Capocannoniere Campionato d‘Inghilterra 1982 (26 reti).

Bilancio con la nazionale inglese: 63 presenze, 21 gol (1972-1982), di cui una rete in una partita nella fase finale del Mondiale 1982.

Palmarès del Pallone d’Oro: vincitore di due titoli nel 1978 e nel 1979 (secondo posto nel 1977).

Carriera d’allenatore: Newcastle United (febbraio 1992-gennaio 1997), Fulham (1998-1999), Inghilterra (febbraio 1999-ottobre 2000) e Manchester City (2001-2005), Newcastle United (2008).

 Classifica Pallone d’Oro 1978  

  • Keegan (Inghilterra, Amburgo), 87 punti.
  • Krankl (Austria, FC Barcelona), 81 p. 
  • Rensenbrink (Paesi Bassi, Anderlecht), 50 p. 
  • Bettega (Italia, Juventus), 28 p. 
  • Rossi (Italia, Vicenza), 23 p. 
  • Hellström (Svezia, Kaiserslautern), Krol (Paesi Bassi, Ajax), 20 p. 
  • Dalglish (Scozia, Liverpool), Simonsen (Danimarca, Borussia Mönchengladbach), 10 p. 
  •  Shilton (Inghilterra, Nottingham Forest), 9 p. 
  • Haan (Paesi Bassi, Anderlecht), 7 p. 
  • van de Kerkhof (Paesi Bassi, PSV Eindhoven), 6 p. 
  • W. van de Kerkhof (Paesi Bassi, PSV Eindhoven), Cabrini (Italia), 5 p. 
  • Nehoda (Cecoslovacchia, Dukla Praga), Souness (Scozia, Liverpool), Cruyff  (Paesi Bassi, FC Barcelona), 4 p. 
  • Maszny (Cecoslovacchia, Slovan Bratislava), 3 p. 
  • Gemmill (Scozia, Nottingham Forest), Trésor (Francia, Olympique di Marsiglia), 2 p. 
  • Van der Elst (Belgio, Anderlecht), Platini (Francia, Nancy), Boniek (Polonia, Stal Mielec), Causio (Italia), Neeskens (Paesi Bassi, FC Barcelona), Alves (Portogallo, Benfica), H. Müller (RFT, Stuttgart), Six (Francia, Olympique di Marsiglia), K.-H. Rummenigge (RFT, Bayern di Monaco), Bonhof (RFT, Valencia) 1 p.

Nota bene: per ciò che riguarda la candidatura al Pallone d’Oro, la discriminante a danno degli extraeuropei cadrà a partire dalla metà degli anni Novanta. Fatta eccezione per Di Stéfano e Sivori (naturalizzati rispettivamente spagnolo e italiano). I primi calciatori non europei a vincere il Pallone d’Oro furono il liberiano del Milan, George Weah (1995) e il brasiliano dell’Inter, Ronaldo (1997). 

GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati)

più letti

Exit mobile version