Storie di Calcio

La collezione di Eriksson

Nel nostro solito sfogliare giornali del passato abbiamo incontrato questo articolo pubblicato su La Gazzetta dello Sport del 9 dicembre 1999 a firma Marco Pastonesi. L’articolo intende omaggiare l’attacco della Lazio a disposizione di Mr Eriksson. Inizia così…”Capelli con cerchietto, fisico tosto, grinta da urlo, rapidità da giungla, passaporto cileno, cognome che si può leggere anche al contrario ed è sempre lo stesso: Salas”. Per ogni componente dell’attacco biancoceleste c’è una descrizione tra humor e sacrosanta verità…”Capelli corti, fisico longilineo, cattiveria da guerriglia urbana, progressione da savana, passaporto croato, cognome che si può leggere nelle enciclopedie del calcio: Boksic”.

E’ ora il turno dell’attuale Ct della Nazionale “Capelli da pubblicità di uno shampoo, fisico ragionevole, classe da vendere, passaporto italiano, cognome che sembra limitare le sue capacità, ma non i suoi tiri: Mancini”.

Poi è il turno di Simone Inzaghi e … il suo DNA …”Capelli sugli occhi, fisico in espansione, bell’animale ancora tutto da scoprire, passaporto italiano, cognome che la dice lunga sul codice genetico che guida i suoi piedi: Inzaghi”.

Si prosegue con lo Jugoslavo, all’epoca, Dejan Stankovic… “E, volendo, capelli corti, fisico da carrarmato, andatura da galoppo, passaporto jugoslavo, un cognome che inganna sulle sue infaticabili caratteristiche di podista e goleador: Stankovic”.

L’articolo continua con la sua vena sarcastica e si conclude con una profezia… “Con Salas, Boksic, Mancini, Inzaghi (nel senso di Simone) e Stankovic, così, a occhio, la Lazio vanta il più forte attacco del mondo. Per non uccidere campionato e coppe, Eriksson ha deciso di ridurre a due il numero degli attaccanti nella stessa partita.

Per questo, quando è arrivata la notizia dell’ingaggio di un altro attaccante, si è pensato a uno scherzo. Invece no. Capelli bianchi, fisico da palestra, passaporto italiano, cognome pronunciato correttamente anche da tifosi inglesi e francesi: Ravanelli. Ravanelli verrà buono in primavera, quando i nuovi compagni sudamericani (Salas, Simeone, Veron, Almeyda) saranno impegnati con le loro nazionali. Verrà buono in primavera, quando si vince, o si perde, lo scudetto”.

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