Arte & Società

La Coppa dei Campioni arriva da Avellino: la storia della lavorazione del trofeo più ambito

La Iaco Group: i costruttori della Coppa dei Campioni arrivano da Avellino

Sabato 10 giugno ci sarà la finale della Coppa dei Campioni: la costruzione del trofeo arriva da Avellino. La Gazzetta dello Sport ha intervistato Igino ed Alberto Iacovacci presidente ed a.d. della Iaco Group che è l’azienda che crea la coppa dalle “Grandi orecchie”. Ecco alcuni estratti:

[…]Quindi il trofeo più ambito dai club europei viene da Avellino?

“Sì, mio padre e mia madre hanno dato vita a quest’azienda ad Avellino nel 1978. Lì c’è la sede principale, mentre gli stabilimenti sono a Vicenza, una zona storicamente nota nel mondo per la lavorazione del metallo prezioso. È un prodotto interamente realizzato in Italia, grazie ai nostri maestri artigiani, ai grafici, ai collaboratori… tutto è fatto nel nostro Paese.”

Come è nata la collaborazione con la Uefa?

“Siamo legati a loro da oltre vent’anni. Questa è la quarta stagione consecutiva in cui realizziamo anche i trofei per i massimi tornei europei. Normalmente ci sono delle gare d’appalto che assegnano il lavoro a chi propone il miglior progetto, la miglior offerta, la maggior affidabilità, secondo criteri abbastanza rigidi. E questa è una cosa che ci dà particolare soddisfazione, visto che abbiamo battuto colossi come la Asprey London inglese, un’oreficeria che lavora anche per la Casa Reale: con quel successo abbiamo prodotto noi la coppa del campionato Europeo 2021, di fatto abbiamo battuto l’Inghilterra due volte, a casa loro…”

Torniamo alla coppa per la Champions: quanto è difficile realizzarla?

“Molto. Per creare quel trofeo l’opera manuale incide per oltre l’80%, c’è pochissimo di industriale. Infatti dal primo all’ultimo passaggio servono 2 mesi e mezzo-tre. Del resto per una cerimonia come quella della Champions League, vista in tutto il mondo, serve un prodotto di eccellenza.”

Qualche dettaglio in più su questo trofeo?

“È in argento e pesa circa nove chili. Poi ha questa particolarità dei manici, quelli che la rendono la coppa dalle grandi orecchie: realizzarli in modo armonico con l’anfora è uno dei passaggi più difficili in assoluto, non è semplice saldarli in modo che sembri un unico pezzo.”

Domani sera dunque sarete allo stadio.

“Sì, in tribuna autorità. Da amante del calcio e del mio lavoro ho la fortuna di poter assistere da vicino ad un evento tanto importante, che unisce le mie grandi passioni.”[…]

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Redazione

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