La Penna degli Altri

La storia di Artemio Franchi

Il Museo Fiorentina dedica un articolo dettagliato ad Artemio Franchi, dirigente più importante nella lunga storia gigliata. Ecco un estratto.

[…] In molti si chiedono come sia possibile che due stadi in città […] possano avere oggi la stessa denominazione ed essere intitolati alla stessa persona. Artemio Franchi, il maggior dirigente che il calcio italiano abbia mai avuto, era fiorentino di nascita, ma senese d’origine.

[…] Nato l’8 gennaio 1922, diventò tifoso della Fiorentina e frequentatore dello stadio agli inizi degli anni Trenta: merito del fornaio Bruno Cherubini che lo accompagnò per primo e forse anche dell’abbonamento ricevuto in premio per il suo ottimo rendimento alla scuola elementare “Antonio Meucci”.

[…] La Fiorentina, guidata a quel tempo dal presidente Carlo Antonini, lo chiamò per sostituire il “maestro” Ugolini che aveva deciso di tornare alla casa automobilistica Ferrari.  Il suocero di Artemio, Giovanni Pianigiani, babbo della moglie Alda, era nel consiglio direttivo della società viola. Artemio era l’uomo giusto per fare il segretario della società.

[…] Il “Granduca” Dante Berretti lo scelse nel 1952 per fare il segretario della Lega di serie D, di cui diventò presidente nel 1958. Da quell’incarico ebbe origine una carriera che lo portò ai vertici del calcio italiano, europeo e mondiale. […] Artemio fu Capo delegazione italiana ai mondiali del 1962 e del 1966; presidente della FIGC dal 1967 al 1976 e poi dal 1978 al 1980 e membro del Consiglio Nazionale CONI per 15 anni. Nel 1973 fu nominato Presidente UEFA e l’anno successivo vice presidente FIFA; fu Presidente della commissione arbitri, sia dell’UEFA che della FIFA, e fece ripetutamente parte del comitato organizzativo della Coppa del Mondo, partecipando complessivamente a sei edizioni del mondiale.

[…] Da piccolo, durante le vacanze estive, aveva coltivato un’altra grande passione, simboleggiata dal fazzoletto della Torre, il simbolo dell’appartenenza e del legame con la contrada che fu regalato a “Gino il fiorentino”, come veniva chiamato quando aveva quattro anni durante le vacanze estive. Il 21 gennaio del 1971, quarantacinque anni dopo quel dono, Artemio ebbe l’onore di diventare capitano della contrada della Torre, senza però riuscire mai a vincere il Palio. Il 12 agosto del 1983, mentre con la sua auto stava andando a prendere il fantino Silvano Vigni, in arte “il Bastiano”, per portarlo alla cena della contrada, ebbe l’incidente mortale contro un camion sulla via Lauretana Antica.

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(MUSEOFIORENTINA.IT di Massimo Cervelli)

 

Redazione

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