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Le migliori “riserve di lusso” che cambiarono le sorti della Nazionale

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Le riserve di lusso che riuscirono a cambiare le sorti della Nazionale. La Gazzetta ripercorre 50 anni di calcio azzurro elencando i migliori “subentri” inaspettati. Ecco un estratto.

E le chiamavano riserve. Ma ci vuol coraggio a considerare riserve Altobelli e Bergomi al Mundial 82. Il centravanti si fa trovare pronto quando Graziani deve abbandonare la finalissima dopo pochi minuti, segnando anche il 3-1. […] Nel 1968 non ci sono sostituzioni e quindi per le riserve c’è soltanto… la prossima partita. […] Prima della finale con la Jugoslavia, il c.t. si rivolge a Pietruzzo Anastasi, 20 anni, appena comprato dalla Juve. […] Nel ‘70 un problema fisico gli impedisce di andare in Messico dove all’ultimo è inserito Roberto Boninsegna, titolare fisso con annesso gol alla Germania nel 4-3 della leggenda.

[…] Dodicesimo titolare è anche Zaccarelli ad Argentina ‘78. Al debutto contro la Francia, con il risultato sull’1-1 dopo il primo tempo, Bearzot sostituisce Antognoni con il centrocampista del Toro.

[…] Sarebbero due riserve Schillaci e Baggio, ma Italia 90 sovverte tutte le gerarchie. Quando Totò entra all’Olimpico contro l’Austria, nel curriculum ha un’amichevole con la Svizzera ed è il vice di Carnevale. Manca un quarto d’ora alla fine e segna il primo dei 6 gol che lo rendono re del torneo assieme a Baggio, preferito a Vialli fino alla semifinale con l’Argentina.

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(GAZZETTA.IT di Fabio Licari)

 

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