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Libri: “1971 Campionesse!”. Il campionato 1971 e la Brevetti Gabbiani

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Per la rubrica “Libri” abbiamo raggiunto e intervistato un amico de GliEroidelCalcioMassimo Farina, esperto di sport piacentino ed autore del libro “1971 Campionesse!”edito da Officine Gutenberg.

L’opera ripercorre la storia del calcio femminile piacentino e celebra il cinquantennale dello scudetto vinto dalla Brevetti Gabbiani Piacenza.

Un triplo appuntamento per noi: sabato scorso l’intervista e oggi il primo dei due estratti.

Buona Lettura.

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Campionato 1971
Brevetti Gabbiani

Sulla scorta dei risultati ottenuti dalla squadra fino a quel momento ed in ragione della forte determinazione di Dante Gabbiani il 1971 poteva essere l’anno “buono”.    In una intervista di fine 1970 il presidente dichiarò che l’obiettivo era quello di vincere il campionato.  Per cui la società fece la cosa più saggia che potesse fare: lasciò la squadra inalterata e le aggiunse un tassello per poter fare quell’ulteriore salto di qualità.  Arrivò la centrocampista Maura Fabbri dal Genova, campione d’Italia nel 1968 e vicecampione nel 1969 e 1970.   Certamente un bel curriculum.   

 Vennero sfoltiti i ranghi ed alcune giocatrici (Anelli, Bertolone, Russo, Milani, Anna Losi e Morelli) per avere qualche opportunità di giocare titolari si trasferirono all’Impero che militava in Serie B.

Anna Maria Milani, una delle pioniere che già dal 1967 ha fatto parte del nucleo di calciatrici, pressata da impegni scolastici (prima la maturità e poi l’università – diventerà medico) prova a trasferirsi in una squadra meno impegnativa come l’Impero, ma dopo due sole gare di Coppa Italia si rende conto di non poter fare coesistere studio e sport e si ritira.  Aveva iniziato nell’estate del 1967 ad Ottone quando in una partitella di calcio femminile fra Ottone e Bobbio (dove Eva Cavalli aveva provato a fondare una squadra) Paolo Gabbiani, sempre presente ovunque ci fossero aspiranti calciatrici, l’aveva notata e le aveva proposto di giocare nel Travo e la Milani, nel ruolo di mediano, di terzino, anche di portiere quando ce ne è stato bisogno non ha mai mancato una partita nelle prime due stagioni di vita del calcio femminile piacentino.

Intanto Giuseppina Astrua, primo portiere della storia piacentina, decise di lasciare l’attività.

Anche per il 1971 le Federazioni di calcio femminile rimasero due: la FFIGC che comprendeva 14 squadre delle quali ben 5 erano romane e poi Bergamo, Torino (la Juventus), Firenze, Bologna, Genova, Napoli, Cagliari, Messina e Piacenza e la Federazione FICF che quest’anno poteva contare su ben 12 squadre, rappresentative però di sole 5 regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia) dove la squadra più meridionale era il Genova.  Di conseguenza si tendeva a ritenere il vero campionato italiano quello gestito dalla FFIGC che spaziava da Torino a Messina con il Cagliari a rappresentare la Sardegna.

La stagione sportiva inizia già da febbraio 1971 con la Coppa Italia nel cui girone di qualificazione la Brevetti Gabbiani terminò al primo posto, davanti al Genova.

Il 18 aprile inizia il campionato alle 21.00 allo stadio della Galleana contro il Napoli che viene “regolato” con una doppietta di Aureliana Croce.  La serie prosegue per altre 12 giornate nelle quali il predominio della squadra piacentina è indiscutibile e nella quale si assiste anche a qualche risultato imbarazzante come la vittoria a Roma contro l’Audax per 11-1 o anche la vittoria per 6-0 contro il fantasma del Genova che si presenta a Piacenza con una squadra imbottita di riserve.

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