Storie di Calcio

Maldini e la Nazionale, una storia cominciata il 5 Gennaio 1986 con la “sperimentale”

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“Come corre Paolo Maldini! E’ già arrivato da Bearzot”

Il percorso netto, del prodigio di una dinastia calcistica senza eguali, era iniziato in un gelato pomeriggio del 1985. Udine il primo palcoscenico di una carriera che sarebbe diventata leggendaria, in un lasso di tempo lungo un ventennio.

Paolo Maldini, una mattina di 35 anni fa, provava l’ebrezza di una convocazione azzurra, alla tenerissima età di 17 anni. Ci aveva visto lungo quel lupo del veciointenditore di calcio come pochi e stratega in grado di intravedere il futuro nazionale di quel ragazzone dagli occhioni chiari, simili a quelli di papà Cesare.

In vista del Mondiale messicano le prove da fare erano molteplici; il gruppo del 1982 andava leggermente cambiato, senza mettere da parte la necessaria gratitudine. L’idea della Nazionale sperimentale venne proprio a Bearzot: una sorta di prova con i giovani più promettenti, con la speranza di poter trovare il jolly da inserire nelle convocazioni finali.

L’avversario scelto l’Olanda del duo Michels-Beenhakker, squadra destinata a dominare l’Europeo di due anni dopo, sulla scia del calcio totale del decennio precedente.

Quel 5 Gennaio del 1986, la prima pagina de La Gazzetta dello Sport non lascia più nessun dubbio: il figlio di Maldini è il degno erede. Precocissimo, scattante, potente e deciso. Soltanto 17 anni, ma già le sembianze del campione.

“La mia curiosità è di vedere se all’ultimo momento può emergere qualcosa o qualcuno che mi interessa, come accadde alla vigilia dell’Argentina ’78 e della Spagna ’82” … profetizza il CT, con la consapevolezza di chi sa vedere lungo.

“Sono felice, la sperimentale è considerata l’anticamera della Nazionale maggiore. Vuol dire che non sono un raccomandato … ribadisce Paolo con tono seccato e deciso.

Insieme a lui anche De Napoli, Berti e De Agostini.

Al Mondiale di sei mesi dopo ci andrà soltanto il primo. Maldini dovrà accontentarsi di quella precocissima chiamata che lo avrebbe potuto trasformare in uno dei più giovani esordienti di sempre in maglia azzurra. Quell’Italia-Olanda prevista per qualche giorno dopo, infatti, verrà rimandata e poi annullata a causa del maltempo.

Ma questa è un’altra storia.

La prima pagina de La Gazzetta dello Sport del 5 Gennaio 1986

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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